A seguito di una ricerca di indagine sul tema CULTURA E SALUTE iniziata nel 2020 la Fondazione presenta i risultati di questa importante prima mappatura del nord ovest e vara la propria nuova sfida nel perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Nella sua programmazione strategica 2021-2024, la CSP ha deciso di allineare la sua azione alle grandi politiche di “ricostruzione” nazionali ed europee, in modo coerente con l’opzione per lo “sviluppo locale sostenibile” e l’adesione agli obiettivi della Agenda 2030.
“L’indirizzo strategico della CSP prende operativamente forma grazie a un principio di allineamento con i grandi dossier europei della trasformazione: da qui l’organizzazione “verticale” secondo i 3 Obiettivi Cultura, Persone, Pianeta.” Francesco Profumo Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Saperi, Opportunità, Geografie, Svolta Green, Digitale e Wellbeing sono le trasversalità individuate e proprio quest’ultima entra fortemente in contatto con la Cultura e la mette in diretto collegamento con la SALUTE:
“La cultura come protagonista in modo trasversale deve contribuire al raggiungimento di diversi target di sviluppo sostenibile.” puntualizza Profumo.
Il Wellbeing è dunque inteso dalla Fondazione sotto numerosi aspetti: la cura, la prevenzione delle malattie, il cibo e l’alimentazione, il benessere fisico e mentale, l’attività motoria e sportiva. Pratiche e valori da promuovere e diffondere – in ogni fascia della popolazione ed in ogni momento della vita – sia nella loro dimensione individuale sia in quella collettiva. “Attraverso l’Obiettivo Cultura, la CSP intende promuovere la creatività, il patrimonio e la partecipazione attiva dei cittadini per lo sviluppo del benessere sociale, civico ed economico del territorio. Di fronte allo scenario di questa pandemia, guardare alla cultura come strada di ricostruzione del benessere psicologico e sociale è una cosa possibile: l’organizzazione mondiale della sanità con il rapporto del 2019 ci incoraggia in questa direzione e la nostra fondazione coglie la sfida” Profumo.
Indagare nuove strade è necessario anche in considerazione della complessa situazione del sistema sanitario che necessariamente deve evolvere in chiave innovativa alla ricerca di nuovi modelli di sostenibilità ed efficacia.
Una sfida non indifferente questa a cui la Fondazione ha deciso di contribuire con un approccio metodologico molto rigoroso commissionando una ricerca per far emergere buone pratiche, competenze e sensibilità della relazione Cultura-Salute già esistenti nei territori del Nord Ovest.
LO START DELLA FONDAZIONE: LA RICERCA
Si tratta della prima azione di ricerca sulla relazione virtuosa tra Cultura e Salute, realizzata sulla macroregione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
La ricerca è stata sviluppata attraverso un mix di strumenti qualitativi e quantitativi tra il 13 luglio e il 25 settembre 2020 – con la collaborazione di un leader nelle piattaforme digitali per il terzo settore, Italia non profit-. MAMD ha realizzato il rapporto di ricerca in collaborazione con CCW-Cultural Welfare Center, e DoRS, centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute-Regione Piemonte
La survey è stata condotta in periodo molto complesso dell’anno pandemico con i soggetti del mondo culturale disorientati e indeboliti dai limiti posti dal Covid alla convivenza sociale; un mondo della sanità sofferente; il mondo del sociale alle prese con le emergenze delle nuove diseguaglianze; quello dell’educazione travolto dalla distanza. Nonostante ciò, la risposta dei territori è stata ampia e generosa: 389 progetti segnalati da 247 soggetti che dichiarano di averne realizzati 2821 negli ultimi dieci anni. Un segno chiaro di grande responsabilità verso la Salute come bene comune e di consapevolezza del valore delle sperimentazioni in atto per il futuro. Vi è una nuova consapevolezza che prendersi cura della Salute delle persone e della Comunità è presupposto per lo sviluppo sostenibile. “Lo sviluppo generato dalla cultura è sostenibile perché è orientato al lungo periodo, al patto fra generazioni. La cultura ha una forza trasformativa per la rigenerazione delle comunità e la partecipazione culturale è indubbiamente un fattore per la salute ed il benessere delle persone secondo solo all’assenza di malattia, come confermano numerose ricerche.” Profumo
Questa discesa in campo della Fondazione con un progetto strategico in tema ha sollevato grande attenzione: oltre 20000 le visualizzazioni social, 3525 accessi alla survey, 479 progetti descritti.
DALLA RICERCA A OGGI: WELL IMPACT, L’IMPATTO DELLA CULTURA SULLA SALUTE
La Fondazione Compagnia di San Paolo parte 2 anni fa con un position paper che ha studiato il contesto locale ed europeo e ha fatto scaturire una ricerca di cui oggi possiamo presentare i risultati. Da qui si è costruita una squadra, un comitato scientifico, quattro progetti sperimentali e investito finora circa 1 milione di euro: oggi siamo pronti a dare il nostro contributo e sperimentare una nuova via per la cultura e la salute con il progetto WELL IMPACT.
WELL IMPACT si inserisce in un contesto estremamente emergenziale come è quello che stiamo vivendo ormai da un anno: la Sanità è concentrata a reagire alla pandemia e sulle fasi acute della salute delle persone. Tuttavia, la salute è anche una questione psicologica e sociale: WELL IMPACT vuol far emergere proprio questo aspetto: come si può usare la cultura per intervenire sulle conseguenze di una pandemia e di un isolamento così prolungato?
Al centro di WELL IMPACT ritroviamo i concetti di salute e benessere intese a 360°: dalla nutrizione alla disciplina fisica e sportiva, fino alle esperienze culturali. Sono tutti ambiti che hanno un impatto anche economico, in termini di abitudini, di volumi di consumo e di minori costi per la cura.
La Compagnia di San Paolo, coerentemente con il proprio ruolo di agente di Sviluppo, ha deciso agire concretamente e di investire circa un milione di euro per favorire, nel Nordovest, lo sviluppo di un laboratorio di sperimentazione, ricerca e formazione che dia impulso alla creazione di un modello compiuto. Ha pertanto dato vita al CWLAB, Cultural Wellbeing Lab, con un programma triennale e la creazione di 4 poli di progettazione (Cultura e prevenzione primaria; Cultura, relazione di cura e medical humanities; Cultura per l’umanizzazione dei luoghi di cura; Benessere e cura nelle istituzioni culturali) che coinvolgono più soggetti afferenti a diversi ambiti: salute, cultura, amministrazione pubblica, sociale.
Lo sviluppo di quattro azioni sperimentali auspichiamo porti alla creazione di un modello di intervento o un protocollo riproducibile e scalabile da integrare nelle pratiche quotidiane delle strutture.