Negli ultimi sei anni, un incremento del 192% dei beni immobili confiscati in Liguria, che è stato consegnato dal 142 nel 2014 al 416 all'inizio del 2021. È la tendenza catturata dal Ultimo dossier.
In Liguria 122 le proprietà sono già state determinate, 294 sono ancora gestite dall'agenzia nazionale .
Ci sono ancora 144 edifici ancora in attesa nella provincia di Genova (di cui 83 nella comunità di capitale), 84 a Savonese, 36 nel raccolto e 30 nelle spezie. Tra le proprietà specifiche, i 77 nella provincia di Genova (68 a Genova Municipality) sono evidenziati), 22 della Provincia di Savona, la 20th Provincia dell'India e 3 della Provincia di Imperia. Ci sono 14 attività destinate a fini istituzionali, 74 per scopi sociali, 22 per la soddisfazione dei creditori di terze parti all'interno della procedura di confisca, uno per il governo.
Le aziende 9 confiscate nella mafia in Liguria saranno regolate, un trasferimento, mentre 17 sono ancora nella gestione dell'Agenzia. Ricordiamo la nostra proposta - puntualizza il coordinatore regionale dell'Italia dei Valori in Liguria Domenico Capezzoli -. Visto che molto spesso, dal sequestro alla confisca passano 4 o 5 anni e in questo lasso di tempo lo Stato li deve gestire e naturalmente ha un costo, la nostra proposta è che se entro 90 giorni dalla confisca, il loro utilizzo non è richiesto dalle imprese devono essere venduti per fare cassa oppure destinati per fini sociali. Quelli inutilizzati vanno venduti, ma attenzione servono controlli:
- Per consentire una riduzione del debito Pubblico
- Pagare il debito dello stato verso gli imprenditori
- Ridurre il cuneo fiscale sul costo del lavoro
- intervenire sull'emergenza ambientale, bonificando i terreni avvelenati dalle ecomafie e mettendo in sicurezza il territorio a rischio idrogeologico
Migliorare l'utilizzo dei beni confìscati alle mafie e dei proventi degli stessi -conclude Capezzoli- consentirebbe di non abbassare la guardia nel contrasto dell'illegalità e di intervenire efficacemente”.