Il Parco e la Villa Duchessa di Galliera di Voltri sono belli fuori, ma sono bellissimi anche dentro. E sono sempre da scoprire passo dopo passo, metro dopo metro.
Negli ultimi anni, anche grazie all'impegno delle persone che hanno assunto la gestione del complesso e dei moltissimi e sempre appassionati volontari, si è fatto conoscere al grande pubblico il Giardino all’Italiana, si sono fatti scoprire i percorsi sino al Santuario delle Grazie, sono stati mostrati gli splendidi arredi, si è raccontata la storia di questa nobile dimora, sono state curate le coltivazioni grazie anche alla collaborazione dei ragazzi dell’istituto agrario ‘Marsano’. E, ora, siccome lo scrigno di sorprese e di magnificenze di questo luogo non finisce mai, ecco che si torna a parlare dei bunker che si trovano all’interno del Parco, e che risalgono alla Seconda guerra mondiale.
Riparte infatti il progetto di valorizzazione culturale delle fortificazioni sorte ai tempi dell’ultimo grande conflitto: l’appuntamento è per sabato prossimo, 6 febbraio, esattamente a distanza di due anni, nei quali è successo di tutto, dai danni procurati dal maltempo all’emergenza sanitaria.
Il percorso, già avviato dall’Associazione Amici di Villa Duchessa di Galliera e da Aps Sistema Paesaggio, soggetti della Associazione Temporanea d’Imprese Villa Galliera, concessionaria della gestione del Parco, si arricchisce e si rafforza con le competenze specialistiche, i ricercatori e i mezzi del Centro Studi Sotterranei.
Quest’ultimo, presieduto dall’architetto Stefano Saj (direttore responsabile della rivista scientifica di settore ‘Opera Ipogea - Journal of Speleology in Artificial Cavities’), è l’unico soggetto accreditato dal Comune di Genova per esplorare e mappare le cavità naturali e artificiali di cui il territorio genovese è ricco.
Il Centro Studi Sotterranei è stato fondato nel 1986, e si deve proprio a questo gruppo di esperti la scoperta dell’ossario degli appestati all’interno dei bastioni dell’Acquasola a Genova, solo per portare un esempio della lunga attività.
L’apporto del Centro Studi Sotterranei a Villa Duchessa di Galliera si concretizzerà nelle complesse operazioni di esplorazione e precisa mappatura del reticolo di fortificazioni (se ne conoscono ben trentadue), realizzato nel 1943 per la Wehrmacht dalla tedesca Organizzazione Todt (dal nome del ministro nazista degli armamenti e produzione bellica Fritz Todt), nonché nella verifica e nella predisposizione delle condizioni necessarie a renderli visitabili in condizioni di sicurezza.
Il ‘pretesto’ per questo nuovo inizio delle operazioni è rappresentato da un’escursione di alcuni ragazzi del Gruppo Scout Genova 49° che svolgeranno attività di rilievo, osservazione e documentazione di un’installazione militare ipogea insieme al proprio accompagnatore istituzionale e affiancati dai tecnici del Centro Studi Sotterranei.
“Il primo obiettivo - ricorda Andrea Casalino, presidente della Ati Villa Galliera - è rendere visitabile parte del sito già il prossimo 25 aprile, Festa della Liberazione, in quanto fu teatro della resa del Comando locale della Wehrmacht alle forze partigiane della Resistenza attive in Voltri. Ati Villa Galliera e i suoi volontari sono lieti di lavorare a tale recupero non per farne, come sarebbe facile, una semplice attrazione turistica, ma un luogo di riflessione sui tempi bui a cui risalgono queste costruzioni, ancora molto vicini a noi. Un elemento che arricchisce ulteriormente un Parco il cui valore aggiunto rispetto ad altri è la sorprendente varietà di paesaggi e possibilità fruizionali che racchiude”.
Intanto, è sempre attiva la raccolta straordinaria di fondi a favore del Santuario delle Grazie di Voltri, che è stato in parte danneggiato a seguito di un incendio lo scorso 19 dicembre. Chi desiderasse aiutare, lo può fare con un versamento sul conto corrente postale numero 257162, intestato a ‘La Madonna delle Grazie’, oppure attraverso un bonifico bancario all’Iban IT90 Y076 0101 4000 0000 0257 162 - Cod. BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX. In questo modo, le donazioni arriveranno direttamente alla Comunità del Santuario, che potrà disporne secondo le sue necessità.