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Politica | 05 novembre 2020, 18:54

Dal Comune fino a 50 mila euro per generi alimentari destinati alle persone in difficoltà economica

La Giunta approva una delibera che consente l’utilizzo dei residui dei fondi per buoni spesa stanziati in occasione dell’emergenza Covid

Dal Comune fino a 50 mila euro per generi alimentari destinati alle persone in difficoltà economica

Circa 38mila euro per distribuire generi alimentari di prima necessità ai cittadini genovesi che ne hanno bisogno. Si tratta della somma avanzata dal plafond di buoni spesa stanziati nella scorsa primavera per la città di Genova in occasione dell’emergenza Covid.

Lo ha stabilito con una delibera la Giunta comunale che ha anche deciso di integrare l’importo fino a un totale di 50mila euro nel corso della prossima seduta.

La somma sarà consegnata ad enti del Terzo Settore e ad associazioni del territorio che si occupano di lotta alle nuove povertà e che hanno sottoscritto con il Comune di Genova un Protocollo di intesa: saranno loro ad organizzare la distribuzione dei generi alimentari. I cittadini che ne usufruiranno sono soggetti per i quali i servizi sociali comunali e il Terzo Settore attuano una presa in carico. 

Queste realtà associative hanno già collaborato nei mesi di marzo e aprile con l’amministrazione comunale nella distribuzione dei pacchi viveri per far fronte all’emergenza alimentare dovuta al Coronavirus.

Ecco l’elenco: Arci Comitato Territoriale Genova, Associazione Comunità San Benedetto al Porto, Music for Peace Creativi nella Notte Associazione Onlus, Fondazione Auxilium, Arciconfraternita Morte e Orazione in Voltri, Ricibo, Agorà Cooperativa Sociale, Comunità di Sant’Egidio, Valori Alpini Aps, Coopsse Onlus, AFET Aquilone Onlus, Anspi Liguria, Auser Liguria, Croce Rossa Italiana Comitato Genova, Mondo Amico Onlus, Compagnia di Ettore Vernazza o del Mandiletto.

Ricordiamo che tutte le famiglie che in primavera avevano richiesto il buono spesa da 100 euro per ogni componente avevano ricevuto la somma. La graduatoria era stata redatta a inizio aprile ed erano risultate idonee le domande di 19.253 nuclei. I fondi del governo, le donazioni private e uno stanziamento comunale non avevano consentito di esaurire da subito le richieste, ma un successivo provvedimento di Giunta aveva permesso di “azzerare” la lista di attesa.

“Siamo stati il primo grande Comune italiano ad integrare le risorse che lo Stato ci aveva assegnato per i buoni spesa – dichiarano l’assessore al bilancio Pietro Piciocchi e il consigliere delegato alle Politiche socio sanitarie Mario Baroni –. Questa scelta aveva permesso di soddisfare le richieste di tutte le famiglie che avevano presentato la domanda. Ora interveniamo con un ulteriore aiuto alle persone in difficoltà. Si tratta di somme di per sé non altissime, ma che testimoniano la costante attenzione dell’amministrazione comunale per i più deboli. Per fare questo ci avvaliamo del prezioso ausilio delle realtà che sul territorio si occupano quotidianamente di lotta alla povertà”.

Redazione


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