Politica - 22 settembre 2020, 13:48

Regionali, Toti esulta e guarda già al futuro: "Ha funzionato l'equilibrio della coalizione, lungo l'elenco di ciò che dobbiamo fare"

Il governatore ha poi preso spunto dai risultati referendari e regionali per rilanciare l'idea di un nuovo centrodestra "più organico e inclusivo", e sulle autonomie avverte il governo Conte: "Tema ineludibile"

Deciso, determinato e visibilmente soddisfatto. E' questo il Giovanni Toti che, a bocce ferme, analizza i risultati di quelle urne da cui per la seconda volta consecutiva è uscito vincitore, guadagnandosi il diritto a sedere sullo scranno più alto del palazzo della Regione per altri cinque anni con oltre il 56% delle preferenze.

Una conferma arrivata con numeri importanti, incrementando il vantaggio sul centrosinistra di circa 20 punti percentuali rispetto al 2015: "E' un risultato che si commenta da solo, il migliore di sempre del centrodestra in questa Regione che  non premia solo l'impegno e il buon governo di tanti amministratori, sindaci e assessori, ma anche la capacità di questa coalizione di essere inclusiva e farsi casa di tante sensibilità della Regione, anche non strettamente di centrodestra. Il fatto di essere cresciuta anno dopo anno in elezioni amministrative ce lo conferma". 

Ha esordito così il governatore, la cui lista è risultata nel complesso primo partito della colazione vincente. Un unicum, lo definisce lo stesso Toti, insieme al Veneto di Zaia, "a cui vanno i complimenti come a tutti gli altri governatori confermati De Luca ed Emiliano che hanno vinto questa tornata elettorale, segno del grande lavoro Regioni in questi anni che in parte ha calmierato alcuni eccessi del Governo e dall'altra ha spronato gli altri enti nei loro compiti". Soddisfazione è stata poi espressa per i risultati personali di assessori e consiglieri uscenti, oltre ai tanti sindaci e amministratori locali che hanno aderito alla lista arancione: "E' stato premiato il lavoro fatto da molti che la fiducia è crescente". E in questo senso il candidato vincente punta anche alle prossime comunali: "La fiducia dataci dai cittadini merita maggior impegno sui territori anche in vista delle amministrative di Savona, Genova e La Spezia".

"La coalizione va avanti per altri cinque anni, ognuno farà l'analisi dei propri voti - ha quindi proseguito Toti analizzando il risultato delle singole forze che lo hanno sostenuto -. La coalizione sale, c'è stato un buon successo per la Lega, Fratelli d'Italia cresce, Forza Italia ha presidiato il suo elettorato. Insomma è una coalizione equilibrata che tiene insieme tante sensibilità ed è quello che ha funzionato. Ora ci rimettiamo a lavorare da subito, in settimana i primi ragionamenti preliminari sulla prossima amministrazione".

Tanti i temi che nel prossimo mandato la giunta che nascerà sarà chiamata a dare risposte: "L'elenco è lungo" ha ripetuto più volte Toti citando tra i punti principali l'impiego dei fondi del Recovery Fund, l'organizzazione del Salone Nautico, la sistemazione delle partecipate, il prosieguo dei lavori sull'edilizia sanitaria e un ragionamento sui cicli integrati dei rifiuti e idrico su tutti.

Il governatore in pectore ha poi annunciato come tutti gli assessori si dovranno dimettere da consiglieri per occupare la carica in giunta, equilibrando la parte amministrativa e quella politica: "Abbiamo sperimentato che svolgere l'attività di consigliere e di assessore, visti i numeri ridotti delle rappresentanze, è diventato qualcosa di incompatibile. Per noi sarà così ma è ampiamente caldeggiato e suggerito anche per le altre forze politiche per avere più energie e risorse sul Consiglio, forse vero la parte più debole dell'esperienza degli scorsi cinque anni, dove invece la giunta ha marciato".

Alla domanda della telefonata del Presidente del Consiglio Conte, il rieletto Presidente della Regione ha risposto che "è stato un gesto costituzionale di grande garbo. Si è congratulato della vittoria e ci siamo dati appuntamento a Roma per parlare soprattutto della situazione autostrade in Liguria. Ho apprezzato il gesto istituzionale di grande garbo che in parte ritengo rimedi ad altri comportamenti non proprio garbati degli ultimi anni".

Toti ha poi rinnovato la candidatura del suo "Cambiamo!" a progetto politico pilota di tutto il centrodestra: "Credo che si possa cogliere lo spunto dai risultati di referendum e regionali per avviare, finalmente, un percorso di federazione e di allargamento che superi le bandiere dei singoli partiti per aggregarsi in qualcosa di più organico e largo, più inclusivo e meno esclusivo. E' ciò che chiedevo a Forza Italia quando sono uscito e che ho riproposto al presidente Berlusconi".

Altro tema su cui ha poi vertito il discorso del presidente è quello sull'autonomia delle Regioni, già ampiamente discusso in tempo di Covid dibattendo sulle diverse ordinanze: "Abbiamo chiesto autonomia di scelta ad esempio sui nostri porti, come fatto su altre questioni da Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Credo sia un tema ineludibile, e se questo Governo avrà il senso della realtà aprirà immediatamente il negoziato per arrivare all'autonomia cogliendo l'occasione di riforme costituzionali più impegnative, a partire proprio dal taglio dei parlamentari".

Se la giunta sta già lavorando per ripartire, anche l'opposizione farà ora i suoi calcoli. E anche sui risultati dell'avversario e sul futuro in consiglio Toti ha le idee chiare: "Credo sia il peggior risultato della storia per il nostro avversario. Il M5S sparisce dai radar, segno che le polemiche e gli attacchi pretestuosi e il voler soffiare sulle paure della gente, non sia piaciuto agli elettori liguri e tutti i partiti che ne facevano parte sono stati egualmente puniti nelle urne. Spero sia un'opposizione migliore di quella vista in campagna elettorale, di pochi contenuti e sgradevole nella sostanza, con una piccola dose di superiorità morale che se qualcuno andasse a rileggere le preferenze attenuerebbe la propria autostima" ha concluso Giovanni Toti.

Mattia Pastorino - Riccardo Aprosio


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