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Sanità | 08 settembre 2020, 13:00

Mascherine FFP2 "Non medical" al personale sanitario - La Fials richiede chiarimenti in merito

I DPI sono stati messi in uso a tutti i dipendenti dell'ASL 3

Mascherine FFP2 "Non medical" al personale sanitario - La Fials richiede chiarimenti in merito

Questa OS FIALS, unitamente ai propri RLS - Rappresentanti dei lavoratori alla Sicurezza, dalla seconda metà di luglio 2020 continua a segnalare alla Direzione Aziendale e al SPP, la distribuzione di DPI – Dispositivi di Protezione Individuale -, Mascherine FFP2 che recano sulla confezione l'indicazione “NON MEDICAL”. Questa partita di mascherine circola ormai in tutta l'Azienda (reparti di degenza e servizi territoriali / domiciliari). Molti lavoratori ci hanno giustamente chiesto di fare chiarezza.

In due occasioni la Direzione aziendale e il SPP ci hanno “spiegato a voce” che la scritta “non medical” accompagnata dalle indicazioni sul retro (in varie lingue ma non in italiano…), indicherebbe il “divieto di utilizzo in aree sterili” (ad esempio Sale operatorie..). Osserviamo che nelle Sale operatori di norma si usa la FFP3 coperta dalla chirurgica e che questa è una FFP2. La Direzione Aziendale e il SPP hanno aggiunto (sempre a voce…), che il “prodotto è sufficientemente filtrante” (ci mancherebbe altro !!!).

Le rassicurazioni verbali, per quanto autorevoli, non ci bastano e non sono sufficienti. I DPI vanno sempre controllati e vidimati per l'uso specifico e per l'utilizzo che la Direzione Aziendale impone ai lavoratori che devono usarli. A maggior ragione in questo caso quando le mascherine FFP2 sono considerate una “barriera protettiva” a fronte di un pericolo mortale.

Chiediamo alla Direzione Aziendale e al SPP si assumersi le loro responsabilità e di comunicare PER ISCRITTO che queste mascherine sono a norma, sono sicure e si possono /devono usare.

Già troppe volte, in questi mesi, sono mancati i DPI e sono andati in distribuzione prodotti farlocchi. Già troppe volte le documentate richieste di spiegazioni che abbiamo avanzato sono rimaste senza risposta. Se davvero “tutto è in regola” non si comprende come mai, da luglio ad oggi, nessuno si è preso la premura di scriverlo. Adesso pretendiamo che la Direzione si assuma le sue responsabilità. Quasi 40.000 lavoratori della sanità sono stati infettati dal Covid19 e oltre cento sono purtroppo deceduti.

In ASL 3 oltre 200 sono stati contagiati e abbiamo avuto purtroppo due decessi. Corre l'obbligo comunicare che in caso di mancato riscontro ovvero di violazione delle norme citate ovvero di contenzioso, questa OOSS si rivolgerà alle competenti autorità a tutela dei lavoratori e dei pazienti.

Comunicato Stampa

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