“Non solo non ho avuto rassicurazioni, ma neanche risposte e ciò sfiora la rottura della leale collaborazione istituzionale che vige nella nostra Costituzione tra enti di carattere diverso. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha neanche risposto ad una delle nostre lettere e per la verità non ha neppure ottemperato ad una delle mie ordinanze regionali che costituisce anche un reato, come è noto. Non so più come spiegare e spiegarmi una cosa che è talmente assurda ed è in qualche modo il simbolo di un Governo che ha difficoltà a prendere decisioni”. Così il governatore ligure Giovanni Toti intervenuto stamani in diretta ad “Agorà Estate”, nota trasmissione di politica e attualità della Rai.
Si è tornato a parlare del caos viabilità che si sta registrando sull'intera rete ligure con enormi disagi a cittadini, vacanzieri, e a diversi comparti dell'economia come il turismo e il commercio. "C’era un piano di intervento nelle gallerie della Liguria, nei nostri viadotti, che ovviamente dopo 30 anni di colpevolissima incuria e dopo due anni dal crollo del ponte Morandi francamente ci si sia ridotti nel 2020 ad intervenire è già di per sé uno scandalo nazionale piuttosto grave; inoltre, a metà del piano, alla fine di giugno, mentre il Paese riparte dal lockdown, i porti della Liguria che sono un pezzo importante dell’economia italiana e il turismo faticosamente si rimette in piedi, si decida di ricominciare da capo con un modello diverso e solo in Liguria e il Mit non si prenda la briga con società Autostrade di fare un piano, il quale deve ovviamente mettere in sicurezza le nostre gallerie, ma non si può consentire che le persone restino ostaggio del traffico, si perdano posti di lavoro e che le ambulanze restino bloccate nel traffico o che viaggiando per decine e decine di chilometri a senso unico alternato si rischino incidenti gravi come è già successo".
Il governatore quindi insiste e punta il dito contro il Mit e il Governo: "30 anni non si recuperano in due giorni, qualcuno si deve mettere lì e fare una classifica del rischio. Far prendere ad un paziente tutte le pillole che non ha preso nel corso della sua vita in un solo giorno comporta la morte e non la guarigione". Sulla futura gestione del ponte Morandi invece, Toti afferma che "non dire se la concessione deve o non essere ritirata. Noi come regione non abbiamo neanche le carte per poterlo dire. Insieme al sindaco Bucci abbiamo chiesto di partecipare alle ispezioni nei cantieri con un advisor indipendente di Regione Liguria e della città metropolitana di Genova e il Mit non ci ha neppure risposto. Non so come chiedere più le cose. Se non si ritiene che società Autostrada abbia più i criteri di affidabilità per gestire la rete autostradale, se c’è una mancanza di fiducia del Governo è legittimo, ma si ritiri la concessione e si affidi a qualcun altro. Noi non possiamo restare un ostaggio di una guerra che dura ormai dal giorno dopo del crollo del Morandi e ancora oggi quando un esponente del Governo viene nella mia regione nessuno risponde alle domande, non della Giunta regionale, ma dei giornalisti sulle concessioni o su chi gestirà il ponte Morandi. È una cosa imbarazzante e surreale".