Politica - 09 maggio 2020, 14:20

Il sindacato Nursing up replica al presidente Stefano Bonaccini

De Palma: "Pretendiamo rispetto della nostra dignità ma soprattutto di non essere presi in giro da chi invece dovrebbe garantire la collaborazione tra le parti sociali"

«Al presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini, chiediamo fatti e non parole: pretendiamo, in qualità di sindacato forte di una rappresentatività nazionale e di organismo formato da lavoratori del comparto sanitario che ogni giorno combattono in prima linea per la salute pubblica, di avere rispetto della nostra dignità di persone ma soprattutto di non essere presi in giro da chi invece dovrebbe garantire la collaborazione tra le parti sociali in linea con un clima di libertà di pensiero e pragmatismo»: queste le parole di Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, con le quali replica a Bonaccini dopo che quest’ultimo ieri ha ritenuto opportuno dover rispondere alla dura presa di posizione dei vertici del sindacato infermieri italiani che lamentano una nuova grave mancanza di coerenza che si va ad aggiungere ad una già ingiustificata linea d’azione che di fatto esclude dal dialogo tutti.

«Chiacchiere, solo chiacchiere da parte di Bonaccini, – aggiunge De Palma – il suo invito alla calma e la cordiale smentita, il suo ribadire che esiste un clima di rispetto ed uno spirito di coinvolgimento mi fa davvero sorridere: ci dimostri coi fatti che ci stiamo sbagliando, e nessuno pensi di cavarsela semplicemente dicendo che siamo quelli che montano polemiche ad arte. Noi siamo quelli che stanno rischiando la vita, che stanno lottando ogni giorno in prima linea negli ospedali in condizioni umane e lavorative difficilissime; vi sbagliate di grosso se pensate di cavarvela semplicemente estendendo agli infermieri quella misera indennità di malattie infettive prevista dal Ccnl del 2018, per di più dimenticando gravemente altre categorie di personale che sono state rimandate a un non meglio precisato ‘intervento normativo nazionale’. Gli infermieri sono gli operatori che hanno avuto contatti diretti e ravvicinati con pazienti covid, che sono stati infettati in maniera massiva e che, assieme ai medici si sono ammalati ed hanno perso la vita proprio mentre svolgevano le proprie attività istituzionali”.

«Presidente Bonaccini – conclude De Palma – per quanto ci riguarda con questo protocollo avete svolto attività contrattuale assumendo decisioni che comportano necessariamente una diversa suddivisione delle risorse economiche dei fondi, avete escluso ingiustificatamente altre categorie di operatori che meritavano di rientrarvi; nei fatti lei esclude tutti i sindacati autonomi dal confronto. Auspicare il dialogo e poi non metterlo in atto è davvero grave e mai come in questo momento tutti i sindacati che rappresentano gli operatori sanitari dovrebbero partecipare attivamente nell’esprimere idee e nel mettere in atto azioni condivise per migliorare la qualità del lavoro e guardare al futuro in modo più sereno».

Redazione


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