Politica - 04 maggio 2020, 14:14

Pd Liguria: “Fase 2: ancora pochi tamponi e grave ritardo sul laboratorio del Santa Corona”

“Anche la nostra regione segua l'impostazione delle tre t: testare, tracciare e trattare”

“Oggi è partita ufficialmente la fase 2 ma la Liguria, come abbiamo denunciato nelle scorse settimane, è arrivata impreparata ed in forte difficoltà a questo appuntamento: siamo la regione del nord che fa meno tamponi, gli ultimi dati del ministero della Sanità aggiornati a ieri ci dicono che la Liguria ha effettuato finora solo 54.492 tamponi su 34.613 persone a fronte di una popolazione di 1.600.000 abitanti”: è quanto riporta una nota del Pd ligure.

“La Toscana – prosegue la nota – ne ha fatti 150.000, il triplo di noi pur avendo poco più del doppio della nostra popolazione, in Emilia Romagna i tamponi al momento sono 197.000, quattro volte la Liguria con meno del triplo degli abitanti. D'altra parte la Giunta Toti ha iniziato molto tardi ad effettuare test e tamponi e anche l'obiettivo di farne almeno 2.000 al giorno non sempre viene rispettato. Con questi numeri è difficile capire se chi oggi torna al lavoro sia positivo o negativo e il rischio è quello di aumentare ancora la curva dei contagi che già vede la Liguria fra le regioni col maggior numero di contagiati per abitanti; anche i medici di famiglia continuano a chiedere più test e tamponi ma i loro appelli restano inascoltati”.

“Gli errori compiuti dalla Giunta Toti – spiega la nota – e da Alisa sono stati molti: prima di tutto sulle Rsa dove i tamponi per operatori ed ospiti sono arrivati in forte ritardo; e poi l'incredibile sottoutilizzazione del laboratorio di virologia molecolare del Santa Corona di Pietra Ligure, capace di eseguire l'analisi molecolare su 600 tamponi in dodici ore fornendo i risultati in tre ore, un'opportunità mai colta che avrebbe consentito di smaltire i test sulle residenze per anziani. La Giunta ha provato a dare la colpa al ministero della Salute sostenendo che mancasse l'accreditamento da Roma, ma sono le regioni che devono segnalare i laboratori da accreditare, e la Liguria, anche in questo caso, l'ha fatto con grave ritardo”.

“Per affrontare questa fase 2 – conclude la nota – è importante fin da subito impostare una strategia legata alle tre t: testare, tracciare e trattare; e cioè fare tamponi e test a tappeto, isolare i positivi e curarli, quando si può a casa, per evitare che la malattia degeneri, dovrebbe essere questo il mantra della Regione per cercare di contenere l'epidemia. Questo sistema è stato rilanciato recentemente dall'epidemiologo Vespignani, viene utilizzato in tutto il mondo e in molte regioni italiane come il Veneto, ma è praticamente sconosciuto sul nostro territorio, occorre invertire la tendenza”.

Redazione


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