La stagione balneare è quasi alle porte e, in tempi normali, a metà aprile gli stabilimenti sarebbero già pronti. Quest’anno non è stato possibile a causa dell’emergenza Coronavirus, se non fino al 14 aprile, quando il presidente della Liguria Giovanni Toti ha autorizzato l’avvio dei lavori di manutenzione a spiagge e chioschi. E in questo, seppure nel ritardo rispetto alla consuetudine, la nostra regione è stata la prima ed è anche capofila in Italia.
Si è infatti concluso da poco un incontro in videoconferenza tra l’assessore con delega al demanio, Marco Scajola, e i suoi omologhi, che hanno deciso di seguire la stessa ordinanza. “Il nostro provvedimento di allestire le spiagge sarà adottato da Toscana, Puglia, Sardegna, Sicilia e Calabria – spiega Scajola – Intanto noi siamo stati i primi a fare questo passo perché riteniamo che, nel massimo rispetto dell’emergenza sanitaria, dobbiamo pensare al futuro a medio e lungo termine. E, al di là di sterili polemiche di cui ho letto in questi giorni, si capisce che quella dell’amministrazione è stata un’operazione di buon senso, condivisa anche da regioni importanti dal punto di vista del turismo balneare, come Toscana e Puglia, e che hanno un colore politico diverso”.
E durante il tavolo interregionale si è deciso anche per un documento comune, che sarà preparato nelle prossime ore, per organizzare la cosiddetta fase 2, cioè la riapertura, in questo caso, delle attività balneari.
In realtà quali saranno le modalità d’accesso alle spiagge sarà prerogativa del Governo stabilirlo, ma a questo proposito le regioni vorrebbero creare dei “tavoli di confronto col territorio, in modo da poter fare le opportune proposte, anche se la decisione finale non spetterà a noi. Intanto, però, stiamo lavorando sul tema”.
E un tema importante su cui dovranno confrontarsi saranno anche l’accesso e la sorveglianza delle spiagge del demanio pubblico. “Sarà oggetto del documento e di richiesta di confronto col Governo – continua l’assessore - in quanto non vorremmo che i Comuni, già in difficoltà, dovessero assumersi la responsabilità e il costo dei controlli”.
Quindi, seppure nell’incertezza sul futuro della stagione estiva, la volontà è di ripartire “con spirito collaborativo, perché le regioni sono la voce del territorio, sempre in contatto con i sindaci e tutte le categorie – conclude Scajola -, per cui vorremmo essere propositivi nel gestire insieme una stagione che sicuramente sarà diversa da quella dell’anno scorso, visto che dovremo anche convivere ancora col virus”.