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Economia | 21 marzo 2020, 16:10

Il “metro” imposto oggi è quello che ci serve domani per prendere la rincorsa verso il futuro

L’Italia è un Paese fatto di abbracci, attaccamento fisico alle persone e voglia di stare insieme. Oggi “socialmente” distanti, ma consapevoli di essere connessi per sempre in Wi-Fi alla “Piazza degli Eroi Covid-19”.

Il “metro” imposto oggi è quello che ci serve domani per prendere la rincorsa verso il futuro

Innamoriamoci del futuro. Oggi e subito, senza esitazione.

E l’Italia stessa che ce lo chiede attraverso le Piazze della Comunicazione dei 7.915 comuni italiani in cui le parole d’ordine sono diventate le parole dell’epidemia: lavarsi spesso le mani, evitare abbracci e strette di mano, mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro ed uscire di casa solo in comprovato stato di necessità.

Un nuovo linguaggio, un tono riassunto in modo perfetto dalla formula “distanziamento sociale”, uno stile che nessuno di noi poteva immaginare fosse così duro. Ma assolutamente da rispettare, sapendo però che lo sforzo di tutti suggerirà le soluzioni per ricominciare ad andare allo stadio, a fare l’aperitivo e persino in metropolitana, affollata sino a ieri incubo di tutti i pendolari ed oggi ricordate addirittura con rimpianto.

Tuttavia sino al prossimo viaggio dobbiamo attrezzarci di un nuovo passe-partout con cui entrare nella stanza del rispetto delle regole, della collaborazione con chi ogni giorno sta proteggendo le persone, della concretezza per fare la differenza. Potremo così riprenderci tutti i giorni in cui siamo stati costretti a fermarci, senza un giro in centro città, senza un caffè al bar, senza visitare i nonni.

Ascolto e collaborazione, due ulteriori parole da aggiungere al dizionario della nostra nuova giornata-tipo che ci rende supereroi non se cerchiamo di salvare il mondo, ma solo se pensiamo di proteggere le persone che amiamo e quelle che semplicemente sono nostri vicini di casa, amici, colleghi di lavoro.

Per costruire un terreno fertile per il futuro, gli italiani devono ritrovare il senso di responsabilità per il cambiamento e capire il valore della propria assenza per tornare ad essere il Paese dei mille borghi e dei grattacieli che sfidano l’altezza pensando in verticale, ma con i piedi ben piantati per terra.

Solo tre cose dobbiamo scolpire nelle nostre menti: rispettare le regole, aiutare chi è rimasto indietro e vivere nella Piazza della Comunicazione Digitale per lavorare in smart working, vedere serie TV, leggere, ascoltare musica in streaming, giocare con la consolle in 3D oppure visitare gratis i musei di tutto il mondo con la realtà aumentata. Tecnologie che trasformano l’innovazione in progresso.

Anche perché su internet abbiamo a disposizione dati pari a 40 volte il numero di stelle osservabili nell’universo, informazioni che consentiranno nel 2025 di scrivere 245.000.000 Dvd al giorno. A byte fatti, una vasta scelta di contenuti per studiare, lavorare o semplicemente per “fare flanella”, ossia, alla milanese, oziare, curiosando qua è la (nel web) senza combinare nulla. Il nostro migliore alleato è far passare il tempo. Ritroviamoci allora in questa sorta di arena digitale per godere di tutta la cultura possibile, per riscoprire il valore delle tradizioni, per fruire di prodotti di intrattenimento digitali emozionanti, documentari, cartoni animati, action movie o qualsiasi cosa che trasformi le nostre attitudini in capacità di sapere fare o in ozio creativo.

Si dice che per attraversare la paura basti sentirsi amati e stare uniti. Per questo, grazie alla memoria di chi al Comune di Milano stampava carte di identità false per far fuggire i cittadini dalle persecuzioni durante la Seconda Guerra mondiale, risolveremo anche questa.

#TuttoAndràBene.

Enrico Molinari

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