- 09 marzo 2020, 10:26

Assenti i giudici popolari: il Decreto Conte "stoppa" anche il processo Massari

L'emergenza Coronavirus ferma al momento il Tribunale: rinviate le udienze civili e penali

L'emergenza Coronavirus ferma per ora anche le udienze in Tribunale. Dopo il decreto di ieri del premier Conte è arrivata così la decisione di stoppare i processi civili e penali. Una decisione che però sarebbe ancora al vaglio del Palazzo di Giustizia di Savona che al momento ha attuato restrizioni per l'accesso ai piani (soprattutto al quinto e al sesto).

Questa mattina intanti in Corte d'Assise doveva svolgersi l'udienza legata all'omicidio di Deborah Ballesio, uccisa lo scorso 13 luglio con sei colpi di pistola ai bagni Aquario di via Nizza a Savona.

Il processo che vede coinvolto il killer Domenico "Mimmo" Massari, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, che è stato però rinviato al 24 marzo a causa dell'assenza dei giudici popolari.

Il giudice Marco Canepa ha deciso quindi di spostare il processo per via, oltre naturalmente al decreto del Consiglio dei Ministri, anche per un assenza della distanza che ci dovrebbe essere tra i giudici popolari.

Il procedimento dovrebbe concludersi quindi a fine marzo con un eventuale rinvio per le repliche. Il condizionale è d'obbligo visto che potrebbe esserci un'ulteriore sospensione delle udienze fino ai primi di maggio.

L'uomo, 54 anni, accusato anche di lesioni personali (aveva ferito due donne e una bambina), ricettazione, porto e detenzione abusiva di pistola (una Smith & Wesson 357 Magnum che era poi risultata come rubata), in quella notte d'estate si era vendicato contro la donna, 40enne, che si stava esibendo in una serata dedicata al karaoke uccidendola con sei colpi d'arma da fuoco uno dei quali, letale, alla testa.

Nella scorsa udienza erano stati ascoltati Antonio Moio, il ventenne residente a Quiliano, che era stato costretto da Domenico "Mimmo" Massari, a portarlo al carcere di Sanremo e Giulia Costantini, 35 anni di Albisola, una sua amica che lo aveva ospitato quando era uscito dal carcere nel 2018.

Successivamente Massari aveva letto una deposizione spontanea davanti ai giudici e ai giudici popolari, al pm, al proprio difensore e al legale della parte civile, dove ha illustrato cronologicamente tutti i fatti degli ultimi anni, dall'inizio della relazione con l'ex moglie, ai soldi prestati per aprire il night "Il Follia di Altare" al quale poi ha dato fuoco. Poi l'uscita dal carcere nel 2018, i 15 mesi ospitato dalla sua amica e infine l'omicidio.

Luciano Parodi