Attualità - 26 febbraio 2020, 13:18

Terzo giorno di ordinanza regionale, fobie e psicosi sul virus e ora ci si interroga: lo stop a 'quasi tutto' verrà prolungato?

Ricordiamo che, fino a domenica prossima sono sospese tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura ed i servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado

Siamo al terzo giorno dall’instaurazione dell’ordinanza regionale che, da domenica sera ha emesso una serie di dettami da seguire per cercare di limitare il diffondersi del Coronavirus.

Da giorni in Liguria si vive in un clima surreale, sicuramente meno di quanto accade nei comuni lombardi e veneti ‘chiusi’ per il possibile contagio, ma la chiusura delle scuole e gli altri dettami regionali hanno di fatto cambiato il modo di vivere anche nella nostra provincia, senza dimenticare gli ‘assalti’ ai supermercati da domenica sera a ieri, poi fortunatamente calati.

Ricordiamo che, fino a domenica prossima sono sospese tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura e i servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche, universitarie e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, salvo le attività formative svolte a distanza e quelle relative alle professioni sanitarie, compresi i tirocini. Sospesi anche i viaggi d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero. Chiusi musei e degli altri istituti e luoghi della cultura e delle biblioteche e sospesi i concorsi pubblici fatti salvi quelli relativi alle professioni sanitarie.

E ora, a tre giorni dall’ordinanza e con due casi conclamati di Coronavirus, ci si chiede ovviamente cosa potrà accadere da lunedì. Ieri si era addirittura sparsa la voce, attraverso una ‘fake news’ che girava su social e gruppi Whatsapp sulla chiusura delle scuole estesa al 5 marzo e in tutta Italia. Una notizia smentita seccamente dal Presidente del Consiglio. 

Dagli enti preposti a livello nazionale viene confermato che la convivenza con il virus sarà lunga, alcuni mesi ma il focolaio principale è circoscritto con i casi che si stanno sviluppando ora, che sono riconducibili all'epicentro dell'epidemia, in Veneto e nel Lodigiano. Le autorità competenti si aspettano un aumento dei casi con la primavera ed il caldo che, però, potranno aiutarci ad uscirne.

Al momento viene confermato come il virus crei preoccupazione per le persone sopra i 60 anni e per malati con scompensi cardiaci, in dialisi o con insufficienze respiratorie.

Quindi ora ci si chiede cosa accadrà domenica, ovvero se il Governo centrale e la Regione prenderanno nuove decisioni sull’eventuale allungamento dell’ordinanza. Ma questo cosa potrebbe comportare?

Forse, in questo momento, fa più paura la psicosi che tutto il resto. I medici continuano a dirlo: il Coronavirus non è più che un’influenza, ma purtroppo ora la situazione è quella che vediamo ogni giorno sui media. Si parla solo di quello e con quello dovremo convivere ancora molto tempo.

Redazione