Sabato 22 febbraio alle ore 16, nella Sala Quadrivium, in Piazza Santa Marta, 2, riflessioni sul libro “I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra le due Italie” (2009) di Giovanni Rinaldi, che sarà presente, e proiezione del documentario “Gli occhi più azzurri – Una storia di popolo” (2011) di Simona Cappiello e Manolo Turri Dall’Orto.
Tra il 1945 e il 1952 circa 70 mila bambini e bambine del Sud più svantaggiato furono ospitati per mesi, e a volte anche per anni, da famiglie di contadini e artigiani del Centro-Nord. Furono i "Comitati per la salvezza dei bambini", ovvero le militanti socialiste e comuniste dell’Udi, Unione donne italiana, insieme al PCI e con l’appoggio dell’Anpi e della Cgil a organizzare i viaggi di migliaia di bambini dalla Campania, dalla Puglia, dal Lazio per strapparli alla miseria, alle città in macerie, al lavoro minorile. Quei bambini presero il primo treno della loro vita e trovarono cibo, la possibilità di istruirsi e molto affetto, sfidando la nostalgia e la paura di ritrovarsi in Russia o nelle case dei “comunisti che mangiano i bambini”, come diceva la propaganda del fronte politico cattolico che a quei viaggi tentò di opporsi.
Per arricchire di documenti e di altre vicende, una storia meravigliosa e ancora da approfondire, che Viola Ardone ha raccontato in parte nel libro “Il treno dei bambini “(2019), le associazioni Usciamo dal silenzio e Senza paura in collaborazione con ANPI, CGIL, SPI Cgil, COOP Liguria, Dopolavoro Ferroviario, Circolo Arci Zenzero e l’Unione Donne Italiane invitano alla visione del documentario Gli occhi più azzurri – Una storia di popolo (2011) di Simona Cappiello e Manolo Turri Dall’Orto e alla presentazione del libro: I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra le due Italie (Ediesse 2009) di Giovanni Rinaldi.
Rinaldi, foggiano, antropologo e ricercatore di storia orale, in anni di ricerche iniziate nel 2002 tra Puglia, Marche ed Emilia Romagna, ha cercato e trovato i bambini che erano saliti su quelli che vennero chiamati “treni della felicità”. Lo studioso parte dalla rivolta contadina del 1950 a san Severo in Puglia che portò in galera molti braccianti e le loro mogli e poi allarga le sue ricerche. Molti figli dei braccianti incarcerati, rimasti soli, partirono verso le Marche per essere ospitati, come era accaduto ai loro coetanei di altre regioni, in case contadine. Nel libro I treni della felicità, Americo, Erminia, Severino, Dante, Zazà, ricordano i fanciulli che furono: vennero rivestiti, mandati a scuola, curati e raccontano ancora emozionati la prima volta in cui mangiarono un gelato o videro una vasca da bagno.
Anche il documentario Gli occhi più azzurri parla di quei viaggi: attraverso gli occhi di una giovane donna sulle tracce dei ricordi della nonna seguiamo, grazie a testimonianze, foto, filmati d’epoca e interventi di animazione, i viaggi di tanti bambini e bambine in cerca di futuro.
Il 29 febbraio alle ore 16.30 invece , a cura della Piccola Biblioteca Leggere senza stereotipi, Ass. senza paura, Anpi e Coop Liguria, presso la Biblioteca Internazionale E. De Amicis ci sarà la lettura animata per bambine e per bambini del libro di Davide Calì e Isabella Labate “Tre in tutto” sempre sul tema dei treni della felicità. È un bambino a raccontare: la guerra attraverso i boati delle bombe e il fischio delle sirene; la fame; il primo, lunghissimo, viaggio in treno; i canti partigiani e l’incanto del mare e della neve visti per la prima volta. La disperazione per la separazione dal fratello. “E poi, tante signore gentili”. Lo stupore per i due pasti al giorno. Il calore di queste “altre mamme” e le lacrime per la separazione al ritorno a casa, al sud. La gratitudine e l’amore. Fino ad oggi.