Dovrebbe presentarsi in aula per la seconda udienza nel processo in Corte d'Assise nel quale è l'imputato principale per fornire la sua testimonianza.
Domani mattina sarà in Tribunale a Savona Domenico "Mimmo" Massari, il killer che il 13 luglio scorso uccise l'ex moglie Deborah Ballesio sparandole sei colpi di pistola ai bagni Aquario di via Nizza a Savona e per quello è accusato di omicidio volontario premeditato, lesioni personali (aveva ferito due donne e una bambina), ricettazione, porto e detenzione abusiva di pistola (una Smith & Wesson 357 Magnum che era poi risultata come rubata) e possesso di coltello.
L'uomo, difeso dall’avvocato Alessio Di Blasio, in quella notte d'estate si era vendicato contro la donna, 40enne, che si stava esibendo in una serata dedicata al karaoke uccidendola con sei colpi d'arma da fuoco uno dei quali, letale, alla testa.
Di fronte ai giudici Marco Canepa e Francesco Giannone e ai giudici popolari, si presenteranno come testimoni della difesa il killer e una sua amica che lo aveva ospitato nel periodo tra l'uscita del carcere e l'omicidio. Chiamato invece a deporre dall'accusa, presieduta dal Pm Chiara Venturi, l'automobilista che era stato obbligato da Massari a condurlo a Sanremo.
L'avvocato difensore, che ha contestato solo l'accusa di sequestro di persona, ha richiesto l'acquisizione dei documenti scritti da Deborah Ballesio nel 2013 che chiariva che tutti i soldi o buona parte di essi per l'acquisizione del locale "Il Follia" di Altare le erano stati forniti da Massari.
Massari, dopo l'omicidio, si era poi dato alla fuga, era subito partita la caccia all'uomo da parte delle forze dell'ordine, ma il killer due giorni dopo, intorno alle 5.30 del 15 luglio (è accusato anche di sequestro di persona per aver costretto, minacciandolo, un automobilista ad accompagnarlo a Sanremo) si è costituito davanti al carcere sanremese e per farsi riconoscere dagli agenti della penitenziaria aveva sparato tre colpi di pistola in aria.
Nell'interrogatorio subito dopo l'arresto Massari aveva specificato che non si trattava di un omicidio passionale ma legato a un motivo economico. Massari aveva dato fuoco anni prima al night "Follia", un club di lap dance che insieme alla donna aveva avviato ad Altare. Anche il vicino mobilificio ne era risultato gravemente danneggiato. Per quel fatto aveva patteggiato una pena di tre anni e due mesi.
Ed era scattato il divieto di avvicinarsi a Deborah Ballesio, alla quale, fra l'altro, aveva anche incendiato l'appartamento situato a Plodio.
Il pm Chiara Venturi aveva richiesto al gip Fiorenza Giorgi il giudizio immediato dopo la confessione del killer e i risvolti accertati.
Si è costituita come parte civile al processo solo una delle persone rimaste ferite la sera della sparatoria.