Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e il responsabile Pace del partito Gregorio Piccin hanno diffuso un comunicato congiunto per schierarsi a fianco dei portuali genovesi e sostenere il loro appello alla mobilitazione contro l’arrivo della nave saudita Bahri Yanbu.
"Il Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova ha lanciato una mobilitazione in previsione del, che porta probabilmente armi destinate alla guerra in Yemen - scrivono i due esponenti di Rifodazione Comunista -. Da mesi i lavoratori portuali di Genova si stanno mobilitando, insieme coi loro colleghi di Bilbao, Anversa, Marsiglia, Le Havre, perché non vogliono essere anello della filiera di guerra né mettere a rischio la propria incolumità e quella dei cittadini a causa del transito presso il porto di materiale militare. Rifondazione Comunista sostiene questa mobilitazione con un presidio davanti alla Prefettura della città portuale previsto per sabato 15 febbraio dove sarà presente il vicepresidente della Sinistra Europea Paolo Ferrero. Esigiamo che il governo interdica dal porto di Genova e da tutti i porti italiani il transito di armi e materiale bellico destinato a rifornire Paesi implicati in aggressioni militari e palesi violazioni dei diritti umani e blocchi immediatamente tutti i trasferimenti di tecnologia militare verso tali Paesi".
Concludono Acerbo e Piccin: "Invitiamo associazioni, movimenti, forze politiche e sindacali, singole cittadine e cittadini a partecipare al presidio di sabato 15 febbraio e a sostenere concretamente la mobilitazione indetta dai lavoratori portuali quando la Bahri Yanbu tenterà l'attracco alle banchine. Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, chiuda il suo porto alla guerre".