"In merito agli interventi per la messa in sicurezza dei musei cittadini, dopo la Commissione consiliare di ieri pomeriggio, rinnovo la mia intenzione di presentare uno specifico documento di impegno nel corso della discussione sul Bilancio comunale, affinché vengano previsti i finanziamenti necessari per i lavori nelle realtà museali di eccellenza che esistono in città", scrive la capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Cristina Lodi.
"Mi spiace che a riguardo, e nello specifico per quanto concerne il Museo di Sant’Agostino, il Museo d’Arte orientale “Chiossone”, il Museo di Storia naturale “Doria” e il Museo delle Culture del Mondo – Castello D’Albertis, non arrivino rassicurazioni dalla giunta sulle eventuali cifre stanziate a bilancio per la messa in sicurezza - prosegue la consigliera Pd -. Inoltre, ritengo la risposta da parte dell’amministrazione alla questione da me sollevata non del tutto corretta, poiché nel lungo elenco di interventi finanziati sulle strutture museali da parte del Comune, vengono compresi fondi riconducibili ad altri Enti.
Più precisamente:
- I 5 milioni di Euro per il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana alla Commenda di Prè arrivano da fondi Mibact
- I 3,5 milioni di Euro per gli interventi su Palazzo Rosso e Museo di Sant’Agostino provengono dal Patto per Genova siglato con il Governo Renzi
- 1milione e seicentomila euro per il Museo della Città di Genova - Genoa City Museum nella Loggia dei Banchi sono stanziati dalla compagnia di San Paolo
- i lavori di Villa Pallavicini sono finanziati dalla Compagnia di San Paolo + 12mila euro del FAI"
"Ieri - conclude Cristina Lodi - in Commissione l'assessore Piciocchi ha riconfermato la mancanza di disponibilità economica su questo bilancio per mettere in sicurezza i musei oggetto dell'interrogazione. A riguardo confermo che presenteremo documenti in aula per chiedere invece immediate risorse già nel bilancio attuale per permettere "l'adeguabilità alle misure di sicurezza" come scritto nella nota fornita dall’assessore stesso. Resta inoltre da sciogliere un nodo pesantissimo e cioè con quali fondi verranno poi gestiti questi musei, soprattutto quelli di nuova istituzione, come il Museo della Città. Se non ci sono risorse per l’emergenza, figuriamoci per la normale conduzione. Molte domande rimangono perciò senza risposta".