Saranno cinque anestesisti provenienti dal San Martino di Genova a permettere, dall'inizio della prossima settimana, alle sale operatorie del Santa Corona di Pietra Ligure di riprendere la loro attività.
Nessun pericolo di rallentamenti però al Monoblocco. Gli specialisti, una volta terminato il proprio turno presso la struttura genovese, si sposteranno nelle sale del nosocomio pietrese. E' questo l'accordo raggiunto dal direttore regionale del dipartimento di emergenza, Angelo Gratarola, col direttore dell'ospedale genovese Salvatore Giuffrida.
Saranno ore considerate come prestazioni aggiuntive, con emolumenti pari a quelli previsti dal contratto nazionale dei camici bianchi che saranno poi di fatto retribuiti dalla Asl 2 savonese.
“Per i cittadini la sanità è una e di tutti, per anni però nella nostra provincia hanno alimentato lo 'scontro tra ospedali' - commenta con una nota sul proprio profilo Facebook il consigliere regionale Paolo Ardenti -. Nell’amministrare la nostra sanità in questi cinque anni avremmo potuto fare meglio o fare di più e questa è una libera valutazione dei cittadini, ma nessuno ci può contestare che non ci abbiamo messo la faccia e tutta la nostra energia, come nessuno può cancellare che oggi abbiamo un ospedale San Paolo che aiuta il San Martino per la cura dei suoi malati oncologici ed un San Martino che aiuta il Santa Corona per la carenza di anestesisti (a cui dovrebbe pensare il Ministro e non noi) evitando il blocco delle sale operatorie”.
“Abbiamo lavorato tanto, parlato poco e fatto cose normali perché non era normale che i nostri ospedali non si aiutassero se in difficoltà: qualcuno la chiama rivoluzione del buonsenso” conclude Ardenti sul noto social network.
Chirurgia, neurochirurgia, ortopedia, chirurgia toracica e cardiologia interventistica i reparti in difficoltà dalle scorse settimane che riceveranno così questa vera e propria boccata d'ossigeno, nonché un importante rassicurazione per i pazienti del ponente ligure.