Nella palestra del Centro Civico Buranello, a Sampierdarena, continua a piovere sul bagnato. Ma letteralmente, perché gli addetti alle pulizie, già ridotti ai minimi termini, non avevano ancora finito di aspirare l’acqua – e di raccoglierla con i secchi sul pavimento - alcune settimane fa, che, piovendo di nuovo, in questi giorni l’allagamento è inevitabile.
Come La Voce di Genova, infatti, aveva già documentato, il problema di questo polo sportivo, in cui vanno a fare ginnastica centinaia di studenti, grandi e piccoli, sia delle scuole del quartiere sia delle associazioni sportive, e che è anche uno spazio civico preposto all’accoglienza delle persone in caso di necessità – come è accaduto con gli sfollati del Ponte Morandi - è grave, visto che il tetto è così messo male - nonostante i lavori eseguiti 15 anni fa - da fare infiltrare l’acqua, che danneggia anche il pavimento - per il quale sono stati già spesi 20 mila euro - dove ormai ci sono le bolle.
Per questa ragione da tempo stanno portando avanti la battaglia sia Isabella Bisacchi, docente dell’Istituto Comprensivo Barabino, sia il consigliere municipale Mariano Passeri (Leu), con segnalazioni a Comune e Municipio II Centro Ovest; infatti il presidente Renato Falcidia (Lega), nelle riunioni preliminari sulla stesura del bilancio triennale del Comune alcune settimane fa ha chiesto di inserire nella prossima annualità le risorse per intervenire, una volta per tutte, sul tetto del Centro Civico: la cifra per sostenere i lavori ammonta a un milione di euro.
Ed ecco che ieri in Sala Rossa dopo l’interpellanza di Lorella Fontana, capogruppo della Lega, è arrivata la risposta ufficiale da parte dell’assessore Pietro Piciocchi: “Mi sono assunto l’impegno di intervenire in maniera definitiva. Abbiamo inserito i lavori nello schema di Piano triennale con la richiesta di un mutuo e abbiamo in animo di rifare completamente il tetto. Confido di poter attivarlo già dal prossimo anno”.
Una buona notizia, quindi, che tutti attendevano – e che arriva come regalo di Natale -, ma nel frattempo il disagio persiste per i frequentatori del Centro Civico Buranello: “La risoluzione è comunque su un piano triennale, che è meglio di niente, ma resta il fatto che è necessario trovare una soluzione e una sistemazione nel presente – afferma Passeri -, perché non posso pensare che Sampierdarena resti priva del polo sportivo e che i ragazzi non possano fare educazione fisica nel Centro Civico, che, rispetto alle palestrine scolastiche, in genere piccole, se non devastate, come quella dell’Istituto Barabino, rappresenta il vero spazio sportivo”.
Non bisogna dimenticare, infatti, che molti studenti delle scuole di Sampierdarena sono costretti a fare ginnastica in quella palestra perché quella scolastica è troppo piccola o danneggiata. E un caso su tutti, di cui La Voce di Genova torna a parlare, è appunto la palestra dell’Istituto Comprensivo Barabino (vedi foto 2), cui si aggiunge anche il cortile recintato della scuola elementare Mazzini (vedi foto 3 e 4), che fa parte dell'istituto, e il cui “pavimento ha la copertura in cemento non più uniforme – spiega Isabella Bisacchi – ma pieno di buche, che costituiscono un potenziale pericolo per i bambini, che possono scivolare”. Anche per questo campo sportivo, come per la “palestrina” - con il pavimento in parquet ormai rovinato - sono state fatte al Comune le segnalazioni, ma senza alcun esito.
E “Quella di chiudere gli spazi ritenuti a rischio per non incorrere in problemi penali, ma senza fare manutenzione – aggiunge la docente – è una pessima abitudine. I ragazzi hanno diritto di poter usare luoghi idonei e sicuri: anche loro vanno rispettati e ascoltati”.
Per questo, in attesa dei lavori al Centro Civico Buranello, Passeri insieme a Matteo Buffa (Lista civica Insieme) porterà oggi in consiglio municipale un’interrogazione: “Auspico che, approfittando della pausa natalizia, si trovi una sistemazione temporanea, perché intanto faremo un’interrogazione chiedendo un certificato di agibilità della palestra, perché ritengo che non sia possibile che ogni volta in cui piove la soluzione sia quella di fare giocare i bambini tra secchi e teli di plastica, pericolosissimi, o di non fare educazione fisica: deve esserci un’altra via”.
La sua proposta, infatti, è che “il Comune si accordi con le palestre private più vicine, come quella del Don Bosco e della Fiumara. In ogni caso devono risolvere il problema o fare un intervento intensivo nei giorni di festa, che sia almeno risolutivo in attesa dei lavori principali”. Attualmente, appunto, gli operai sono al lavoro per creare un canale di scolo dell'acqua sul tetto.