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Attualità | 10 dicembre 2019, 15:45

È in arrivo “La regina”, l’ultimo disco di Paolo Gerbella dopo quattro anni dal precedente

Sabato 14 dicembre alle 17 in viadelcampo29rosso, casa dei cantautori genovesi

È in arrivo “La regina”, l’ultimo disco di Paolo Gerbella dopo quattro anni dal precedente

Quattro anni dopo l’album “Io, Dino” dedicato alla vita del poeta Dino Campana, Paolo Gerbella torna con "La regina", un nuovo lavoro a tema centrato stavolta su una vicenda storica poco conosciuta che risale agli inizi del secolo scorso, e più precisamente ai giorni tra il 19 e il 23 dicembre del 1900 quando il Prefetto di Genova fece chiudere la locale Camera del lavoro ritenuta luogo di ritrovo di pericolosi anarchici e socialisti.

La risposta degli operai fu uno sciopero, il primo grande sciopero italiano del secolo che, bloccando nel porto la merce (definita in gergo “la regina” perché è ciò intorno a cui tutta l’economia della città si muove), creò un conseguente blocco dei commerci in tutto il Paese: è così che la lotta di un’intera città contro il potere dello Stato ottenne il ritiro del decreto ed aprì alle grandi conquiste sindacali e sociali del ‘900.

Una storia che è arrivata tra le mani del cantautore genovese attraverso un libro pubblicato nel 1932 (“Vent’anni di movimento operaio genovese”) e conservato dal padre che, a sua volta, lo ereditò dal nonno. Dalla lettura di questo libro partono le ricerche storiche di Gerbella poi confluite nella stesura dei dieci brani del disco composti insieme a Rossano Villa che ne ha curato anche gli arrangiamenti. Un disco per il quale il cantautore ha scelto delle musiche con influenze diverse e leggere, realizzate con una strumentazione molto varia: oltre al classico chitarra – basso – batteria ci sono una sezione fiati, gli archi, l’arpa, la ghironda, la cornamusa e i fiati irlandesi, il piano e la fisarmonica.

Introduzione col racconto “Carbonin” recitato da Gerbella al quale subentrano le voci in genovese di Laura Parodi e Sabrina Colombo, in un rimbalzo tra italiano e dialetto che prosegue per tutto il disco quasi a voler sottolineare la radice locale della storia che assume, però, anche una valenza nazionale. Tra atmosfere di derivazione jazz e ballate intense c’è spazio per le melodie sudamericane. Interessanti gli interventi di alcuni ospiti di rilievo tra i quali spiccano Sergio Berardo dei Lou Dalfin e Maurizio Cardullo dei Folkstone col suo bagaglio di strumenti irlandesi che danno un tocco folk a “Un uomo libero”, brano che torna alla fine del disco in versione occitana, una delle melodie vincenti del disco, cantata da Erica Molineris. L’ingresso è libero e l’evento è a cura di Viadelcampo29rosso e Cooperativa solidarietà e lavoro, per accedere ad ulteriori informazioni occorre telefonare ai numeri 010/2474064 e 320/8809621 oppure scrivere all’indirizzo info@viadelcampo29rosso.com.

Redazione

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