"Mediamente, in Italia e nel mondo, subisce violenza una donna su tre dai 15 anni in su. Un dato allarmante e inaccettabile, di fronte al quale la politica deve agire, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per arginare un fenomeno esecrabile. Sto lavorando, su una proposta di legge ad hoc, ormai in dirittura di arrivo e che auspico sia accolta all'unanimità quando verrà presentata, il cui scopo è di aggiornare la normativa in vigore in tema di violenza di genere e di predisporre le misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza".
Così, la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore, prima firmataria della proposta di legge per modificare la legge regionale 21 marzo 2007, n. 12 (Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza). "La necessità - spiega poi - si pone al fine di migliorare l’efficacia del sistema di prevenzione e contrasto alla violenza e alle discriminazioni all’interno di un quadro regionale che, a distanza di 12 anni dall’entrata in vigore della legge, ha purtroppo visto peggiorare le già allarmanti cifre, che traducono in dati il livello di un odio che non accenna ad arrestarsi!".
"Incrociando i dati forniti alla Commissione parlamentare di inchiesta dall’ISTAT con quelli dell'annuale rapporto EURES, infatti, apprendiamo che sono 3 milioni e 700mila donne che hanno interrotto una relazione in cui subivano almeno un tipo di violenza fisica, sessuale o psicologica, e che di queste 1 milione sono separate o divorziate. Focalizzando l’attenzione solo sugli ultimi 5 anni, abbiamo è emerso che sono 538mila le donne vittime di violenza fisica o sessuale da ex partner anche non convivente. In questo gruppo sono 131 mila le separate o le divorziate. Il 65,2% delle donne separate e divorziate aveva figli al momento della violenza, che nel 71% dei casi hanno assistito alla violenza (il 16,3% raramente, il 26,8% a volte e il 27,9% spesso) e nel 24,7% l’hanno subita (l’11,8% raramente, l’8,3% a volte, il 4,7% spesso). Un quinto (24,4%) delle separate o divorziate si è recato presso le forze di polizia per denunciare la violenza, ma nel 60% dei casi non hanno firmato il verbale. Nel 4,7% dei casi si sono rivolte ai centri anti violenza o agli sportelli di aiuto contro la violenza, mentre il 13,2% di queste dichiara di non sapere della loro esistenza. Le violenze subite sono considerate gravi in quasi il 90% dei casi, molto gravi nel 62,9% dei casi e il 45,6% delle vittime ha subito ferite. Oltre la metà (53,9%) ha dichiarato di aver avuto paura per la propria vita o quella dei figli".
"La mia proposta, che si compone di 10 articoli, intende migliorare la legge regionale in vigore, puntando su azioni concrete e tangibili che veramente possano aiutare le vittime di violenza, anche in un'ottica di prevenzione - conclude ALice Salvatore -. Penso ad esempio alle azioni di sensibilizzazione nel settore scolastico, dell’educazione e della formazione, ma anche negli ambienti di lavoro e negli istituti penitenziari. Vitale, a mio avviso, poi, che si migliori l’Osservatorio regionale sulla violenza alle donne e ai minori, individuando la rete regionale e sanitaria contro la violenza, introducendo in tutte le strutture di Pronto soccorso il cosidetto 'codice Rosa' e il Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto alla violenza e alle discriminazioni di genere. La normativa regionale inoltre deve assicurare, in linea con la Convenzione di Istanbul, percorsi specifici di tutela delle vittime di violenza e di chi vi ha assistito, disponendo interventi per la prevenzione dei fenomeni della tratta e della riduzione in schiavitù, delle mutilazioni genitali femminili. In questo quadro, vanno anche presvisti interventi rivolti agli autori di violenza di genere. La legge poi deve sostenere chi ha subito violenza, prevedendo percorsi rivolti all’autonomia e istituendo il Fondo di solidarietà per le vittime di violenza".