"Siamo arrivati al punto in cui i nodi vengono al pettine: 1300 lavoratori di Arcelor Mittal rischiano concretamente di perdere il lavoro e per Genova e la Liguria sarebbe drammatico, significherebbe 1300 famiglie in povertà - dice il segretario generale Cisl Liguria Luca Maestripieri -. Non basta: il Governo ha “dimenticato” anche di inserire nella manovra finanziaria le risorse per il ribaltamento a mare di Fincantieri e la Gronda resta lettera morta quando basterebbe dare il via ai cantieri. Tra posti di lavoro diretti e indiretti significa cancellare complessivamente la possibilità di occupazione di almeno 15mila persone in un momento come questo, in cui Genova e la Liguria non si possono permettere di rinunciare nemmeno ad un posto di lavoro. Il territorio ha bisogno di investimenti, invece il Governo lo ignora, lo dimentica, lo condanna a non avere più chance per il futuro. Il Governo decide di non decidere, ma a questo punto non è più rimandare, è condannare a morte la Liguria e i liguri".
"Qualcuno ama la decrescita felice, conta su questo per raggranellare voti e per raccogliere consensi tra i potenziali elettori non si fa scrupoli a gettare alle ortiche questa regione e tutti i suoi abitanti - conclude il sindacalista della Cisl -. Questo non è il momento di essere diplomatici, lo dico chiaramente: o si troveranno soluzioni immediate per l'ex l'Ilva e per il finanziamento del ribaltamento a mare e si faranno partire i cantieri della gronda o i cittadini sapranno una volta per tutte chi è contro di loro, contro il futuro del territorio, chi getta via per motivi di convenienza elettorale il futuro dei loro figli”.