Secondo il presidente della Liguria Giovanni Toti il passo indietro di Arcelor Mittal nel rilevare l'industria dell'acciaio ex-Ilva è da imputare al governo, che farebbe bene a tornare indietro sulla decisione di non concedere le garanzie legali richieste sul tema dell'inquinamento per allettare l'importante investitore, che sembra volersene andare. Questa in sintesi la posizione di Toti, che attacca frontalmente l'esecutivo Pd- M5S.
"Il governo ha creato questo problema per insipienza e pura propaganda, come è tipico dei Cinque Stelle; ora il Governo deve risolverlo - scrive il governatore in una nota stampa -. La chiusura di Ilva significherebbe perdere un punto del prodotto interno lordo italiano, oltre ventimila posti di lavoro e un asset strategico per il paese. Questa è davvero una delle colpe più gravi che questo governo ha, e ne ha una lunga serie: mi auguro che sappia fare marcia indietro nel più breve tempo possibile, prima che questo guaio diventi irrisolvibile".
"Questo governo ormai sembra schiavo delle politiche più velleitarie del movimento 5 stelle - si legge ancora nel documento - ne abbiamo sentite di tutte e intanto il pil è fermo, la disoccupazione cresce. Mi chiedo quando si riuscirà ad avere un governo che dia finalmente risposte che non siano velleitarie, insensate e puramente propagandistiche. Nel momento in cui facciamo un tavolo di crisi sull'automobile al Ministero dello sviluppo economico, quello stesso governo chiude l'acciaio e le aziende che producono il materiale per fare l'automotive? Siamo allo sbando più totale, è un circo equestre. Non si tratta oggi di salvare le aree dell'autorità portuale, si tratta di salvare il lavoro a Genova, Novi Ligure e Taranto. Ilva è un'azienda strategica a livello nazionale che viene chiusa per pura propaganda dal Movimento 5 Stelle, che insegue ancora una volta desideri irrealizzabili spinto da un ambientalismo male interpretato, totalmente inutile a questo paese e alla vita delle persone. Sarò in piazza ovunque con i lavoratori per difendere il lavoro, l'occupazione e un'azienda strategica".