"Oggi in Consiglio regionale abbiamo perso altro tempo prezioso e altri soldi dei cittadini liguri per correggere la proposta di referendum elettorale elaborata dalla Lega. Il titolo e il testo del quesito approvato a maggioranza in fretta e furia nelle scorse settimane, infatti, sono stati giudicati inammissibili dalla Cassazione, che ha chiesto ai proponenti di modificarli. L’ennesima beffa che porta, ancora una volta – dopo il porcellum di alcuni anni fa – la firma del senatore Calderoli. Il nuovo referendum per rendere la legge elettorale tutta maggioritaria è stato ordinato da Salvini direttamente dal pratone di Pontida. E per la seconda volta in poche settimane il Consiglio regionale ligure si piega a quel diktat". Si apre così la nota stampa del Gruppo Pd in Regione Liguria.
"Ma come avevamo segnalato sin dall’inizio, forti anche dei pareri di illustri costituzionalisti, quella proposta non aveva e continua a non avere i requisiti per potersi trasformare in un referendum. La Corte Costituzionale la boccerà sicuramente. Nel frattempo bisogna correggere il titolo e la formula: otto pagine illeggibili, che suonano come una presa in giro per i cittadini.
Quella proposta, infatti, non garantisce uno dei due principi fondamentali che stanno alla base di una legge elettorale: la rappresentanza, squilibrando il sistema di pesi e contrappesi della nostra democrazia. Il voto espresso oggi dalla maggioranza, totalmente assoggettata ai voleri del nuovo padrone del centrodestra – anzi della destra – Salvini è un’altra brutta pagina di questo ciclo amministrativo guidato, si fa per dire, da Toti" concludono dal Pd regionale.