Si è svolto oggi, prima a Certosa, nel Cinema Albatros, e poi nel Salone del Bergamasco di Palazzo Tobia Pallavicino, in Via Garibaldi, l’importante incontro “Rigenerare la Valpolcevera”, organizzato dal Centro In Europa, diretto da Carlotta Gualco, per discutere, di quali progetti e risorse, in particolare europei, siano messi in campo per il rilancio della valle, duramente colpita dal crollo del Ponte Morandi. Questo grazie anche a Europe Direct, uno dei tanti centri nati per sensibilizzare i cittadini su quanto stia facendo l'Ue, e il seminario di oggi è stato possibile in quanto Europe Direct ha vinto un bando per organizzare, appunto, una serie di eventi.
In particolare durante la mattinata, cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore Francesco Maresca, il presidente del Municipio Valpolcevera, Alberto Pellissone e Giampaolo Botta, direttore di Spediporto, l’incontro ha avuto lo scopo di ascoltare le realtà del territorio della Valpolcevera sul tema della propria rigenerazione.
“Ne è emersa una Valpolcevera propositiva, con tanti progetti, attivati – spiega Carlotta Gualco - con un tessuto locale vivace e asset importantissimi”, quali, per esempio, il piano di espansione dell’Istituto Italiano di Tecnologia e il progetto di Spediporto, che prevede la creazione di un retroporto attivo per il traffico delle merci.
Sono numerosi, inoltre, i progetti locali più piccoli, che rappresentano l’identità della valle nel sue declinazioni: da quello per rilanciare l’agricoltura a quello per il rilancio culturale; “sono proposte interessanti – continua Gualco – ma ancora occorre grande qualità della progettazione”, come spiegato anche da Vittorio Calaprice, analista della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in quanto i fondi europei richiedono una certa capacità di utilizzo degli strumenti che sono messi a disposizione per favorire lo sviluppo territoriale.
E la volontà di sostenere la Valpolcevera e Genova, c’è da parte dell’Europa, appunto, che, come, spiega Massimo Gaudina, Capo della rappresentanza a Milano della Commissione europea, "la presenza dell'Europa a Genova e in Liguria è sempre forte, e in particolare a Genova abbiamo cercato di essere vicini nei momenti difficili e in questo momento di ripartenza. In particolare attraverso le tante iniziative intraprese con scuola, Università e società civile; e quindi si può parlare di parlare di Europa che costruisce, di una porta aperta e di una finestra di opportunità".
Sono molti, infatti, i progetti messi in campo, realizzati grazie ai fondi dell’Unione Europea, quelli appartenenti al settennato che va dal 2014 al 2021. Basti pensare ai 40 milioni stanziati nel 2016 a favore di Genova per finanziare progetti legati all’agenda digitale, alla sostenibilità dei servizi pubblici e alla mobilità urbana, ai servizi di inclusione sociale, alle infrastrutture per l’inclusione sociale e l’assistenza tecnica.
Inoltre con 758 mila euro l’Unione Europea ha contribuito al riassetto idrogeologico del tratto terminale del torrente San Pietro e ai lavori di salvaguardia idraulica ed edile allo scopo di ridurre il rischio idrogeologico.
Dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio storico di Strada Nuova, Genova ha ricevuto 1,9 milioni di euro per il recupero del camminamento che unisce Palazzo Bianco e Tursi.
L’efficienza e la sostenibilità del porto, inoltre, è stato al centro del progetto INES, finanziato con un contributo europeo di circa 4 milioni e 650 mila euro, per la costruzione di nuovi impianti per il combustibile, la raccolta e il trattamento dei rifiuti e la costruzione di impianti elettrici.
Infine i fondi europei hanno finanziato il 20% del costo complessivo per l’installazione di impianti fotovoltaici in almeno 10 scuole della città.
Per il settennato 2021-2027 ci saranno "ancora più opportunità, con interessi ampliati, per cui bisogna già pensare a cosa potrà succedere a Genova nei prossimi dieci anni", ha concluso Gaudina, ricordando che "I bandi futuri non sono stati ancora decisi, c'è un negoziato in corso tra Commissione, Parlamento Europeo e Governi, per trovare un compromesso tra le diverse esigenze. Ma entro la fine dell'anno si spera ci sia l'accordo, in modo che nel 2010 si partirà con i bandi che sfoceranno nei finanziamenti del 2021".