Attualità - 26 settembre 2019, 11:59

Aggressione nel carcere di Marassi, Corso: "Governo latita, dal Ministro Bonafede ci si aspetterebbe più collaborazione"

La consigliera comunale della Lega Francesca Corso: "La gestione dei detenuti, specialmente quelli con problemi di natura psichiatrica, deve venire riorganizzata"

"Ennesimo caso di violenza all'interno del carcere di Marassi - denuncia la consigliera comunale della Lega Francesca Corso -. Come ha reso noto il segretario regionale della Uilpa Fabio Pagani, nel pomeriggio di ieri un detenuto con problemi psichiatrici si è scagliato contro un agente della penitenziaria, stringendogli le mani intorno al collo e cercando di strangolarlo. Si tratta di un nuovo attacco brutale alle nostre Forze dell'Ordine, i cui sistemi di difesa ancora una volta hanno dimostrato di non bastare a garantire l'incolumità degli agenti".

La consigliera Corso solidarizza con le forze dell'ordine e invoca un intervento del governo sulla situazione delle carceri: "La gestione dei detenuti, specialmente quelli con problemi di natura psichiatrica, deve venire riorganizzata. La tutela degli agenti della penitenziaria deve essere prioritaria per questo nuovo Governo. Dal Ministro Bonafede ci si aspetterebbe più collaborazione, evidentemente l'alleanza con il Pd, che per anni ha dimostrato di non interessarsi alle condizioni all'interno delle carceri, è deleteria per l'avvio di una riforma utile. Il numero attuale di Forze dell'Ordine è insufficiente per garantire un totale controllo dei detenuti, nel solo carcere di Marassi se ne contano più di 200 in sovrannumero rispetto alla reale capienza disponibile. L'Amministrazione Comunale si è già attivata per udire le sigle sindacali, tuttavia il reale aiuto deve arrivare dal Governo centrale che invece latita. Come Lega da sempre ci battiamo affinché le nostre Forze dell'Ordine possano lavorare in situazioni di tranquillità, per questo una volta che ritorneremo al governo del paese riformeremo il sistema giudiziario italiano, potenziando gli organici della penitenziaria e garantendo una maggiore sicurezza a chi lavora nelle case circondariali. Solidarietà all'agente rimasto ferito nella collutazione".

Redazione


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