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Attualità | 22 settembre 2019, 18:00

Disturbi alimentari, dal Golfo Paradiso parte un progetto nazionale

L’associazione Mi Nutro di Vita, presieduta da Stefano Tavilla, in prima linea nel promuovere ‘FoodNet’, un piano di prevenzione e conoscenza che coinvolgerà sette scuole della Riviera di Levante, insieme con psicologi ed esperti

Disturbi alimentari, dal Golfo Paradiso parte un progetto nazionale

L’insorgenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare - i cosiddetti DCA - è purtroppo sempre maggiore e i primi sintomi iniziano a manifestarsi in modo progressivamente più precoce. Per questo una buona prevenzione, ma ancor prima una buonissima informazione, risultano essenziali.

In Liguria questo compito è svolto in maniera eccellente da un’associazione che è nata proprio nella zona di Levante della città e che, ben presto, si è collocata in primissimo piano a livello nazionale: Mi Nutro di Vita.

Proprio la nostra regione, grazie alla presenza di queste formidabili persone, sta facendo da apripista, su tutto il territorio italiano, a un progetto che vede coinvolte direttamente le scuole primarie e che partirà da Recco il prossimo venerdì 27 settembre. Il piano, che coinvolge sette istituti primari del Golfo Paradiso, si chiama ‘FoodNet’, nasce in seno all’Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica di Milano ed è dedicato alla prevenzione dei disturbi alimentari nell’infanzia.

In prima linea su questo importante lavoro c’è Stefano Tavilla, presidente di Mi Nutro di Vita. Sua figlia, Giulia, morì a 17 anni per bulimia. Dalla sua coraggiosa reazione è scattata la molla che ha fatto nascere l’associazione. “La morte di mia figlia - sostiene - deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere. Lei non ce l’ha fatta, ma non ci devono essere altri figli che muoiono quando potevano essere salvati”.

Ora, sette scuole con undici classi di quarta saranno accompagnate in questo percorso di conoscenza da insegnanti e genitori, tutti convinti dell’importanza di fermarsi a riflettere sulle proprie emozioni e abitudini alimentari. “Ma in realtà - precisa Tavilla - si tratta di molto di più: parte, infatti, un vero e proprio percorso di conoscenza e presa di consapevolezza sullo stretto legame tra cibo ed emozioni, pensato per bambini che non hanno ancora sviluppato un problema con l’alimentazione. I Disturbi del Comportamento Alimentare, come si sa, hanno solitamente esordio negli anni successivi, tra gli anni delle medie e i primi delle scuole superiori”.

Il progetto ‘FoodNet’ prevede incontri di prevenzione condotti da psicologi specializzati in disturbi dell’alimentazione, che hanno messo a punto un modello di intervento ad hoc, con kit di materiali creativi e coinvolgenti per affrontare queste tematiche delicatissime con il linguaggio e la leggerezza adatti ai bambini di quell’età.

“Sono in programma - prosegue Tavilla - tre incontri di due ore per ogni classe quarta; al termine del percorso, ci sarà un incontro con gli insegnanti e i genitori per condividere quanto emerso, fornire informazioni, spunti di riflessione e contatti utili, ma anche per spiegare come intercettare il prima possibile eventuali segnali di disagio. Con i ragazzi si parte dalla visione di un cartone animato, poi si compila la propria carta d’identità alimentare, un gioco divertente per cominciare a parlare dei propri bisogni fisiologici, di fame e sazietà, ma anche delle differenze individuali e del fatto che non si mangia solo per nutrirsi, e che ogni emozione ci porta a comportamenti alimentari differenti”.

Tra gli obiettivi degli incontri di ‘FoodNet’ ci sono: favorire la riflessione sulle diverse funzioni dell’alimentazione; fornire informazioni sulle diverse abitudini alimentari, in base alle differenze individuali, la provenienza geografica e la cultura di riferimento; promuovere l’acquisizione della consapevolezza sul profondo rapporto tra cibo ed emozioni; stimolare la conoscenza delle proprie reazioni emotive; accompagnare l’osservazione e il confronto tra le diverse modalità di sperimentare e manifestare le emozioni tra sé e le altre persone; insegnare la gestione e la modulazione dell’utilizzo del cibo in connessione alle diverse emozioni; aiutare i futuri adolescenti a creare uno scudo protettivo contro l’instaurarsi di un Disturbo del Comportamento Alimentare.

Anoressia e Bulimia - ricorda il presidente di Mi Nutro di Vita - sono forse le forme più note di Disturbi Alimentari. Meno conosciute, ma ugualmente subdole e pericolose sono il Binge Eating Disorder, o disturbo da alimentazione incontrollata, la Vigoressia, caratterizzata da un’eccessiva ricerca della massa muscolare, e l’Ortoressia, una vera e propria ossessione per i cibi sani e ‘puri’. Tutte forme patologiche complesse, determinate da condizioni di profondo disagio psicologico ed emotivo che colpiscono, solo nel nostro Paese, oltre trecentomila minori. Tipicamente, l’esordio dei DCA avviene nella fascia di età compresa tra i 12 e 25 anni, ma negli ultimi anni si è assistito alla progressiva anticipazione di queste problematiche”.

La fascia d’insorgenza dei DCA si sta allargando con un preoccupante abbassamento fino all’età pediatrica: si parla di ‘baby anoressia’ nel 3% della popolazione tra gli 8 e gli 11 anni.

“In molti casi si tratta di problematiche alimentari transitorie e non rilevanti, caratteristiche del periodo infantile e destinate a rientrare definitivamente in modo naturale. In altri casi, invece, tali manifestazioni rappresentano indicatori importanti per favorire l’identificazione precoce di quello che potrebbe sfociare in un disturbo alimentare vero e proprio e che un riconoscimento tempestivo si potrebbe efficacemente prevenire. Per questo abbiamo creato ‘FoodNet’: il primo progetto di prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare in infanzia in Italia, nato nel 2017, che si propone di intervenire prima che le problematiche legate all’alimentazione si manifestino”: a spiegarlo è la dottoressa Deborah Colson, psicologa e responsabile del progetto ‘FoodNet’.

L’attuazione degli interventi di prevenzione dei DCA in Liguria è possibile grazie al sostegno dall’associazione ligure Mi Nutro di Vita, che ha devoluto al progetto ‘FoodNet’ la donazione ricevuta dalla Pro Loco di Camogli, in occasione dell’annuale Sagra del Pesce. Mi Nutro di Vita ha fortemente voluto che la donazione, ricevuta dal territorio, ricadesse subito sul territorio stesso, coinvolgendo i comuni del Golfo Paradiso: Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Recco, Sori e Uscio.

Gli interventi nelle classi quarte delle scuole di questi comuni avranno luogo tra ottobre e novembre 2019, mentre venerdì 27 settembre, alle ore 17, ‘Foodnet’ sarà presentato - da parte dei professionisti coinvolti - alle autorità, alla stampa, al corpo docente dei plessi scolastici interessati, in occasione della consegna della donazione da parte della Pro Loco di Camogli all’associazione Mi Nutro di Vita. Appuntamento presso la Sala Polivalente Franco Lavoratori di Recco (in via Ippolito D’Aste 21).

Il 6 dicembre, sempre alle 17, è invece previsto l’evento conclusivo, al Teatro Sociale di Camogli: qui si terrà la presentazione dei risultati del progetto ‘Foodnet’, a tutti i genitori dei bambini coinvolti, e a tutte quelle figure di ‘primario riconoscimento’ che sono i medici pediatri, i medici di famiglia, gli insegnanti sportivi che agiscono sul territorio. La sfida è appena all’inizio, ma gli obiettivi sono nobili e la battaglia sacrosanta da combattere.

Alberto Bruzzone

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