Sanità - 20 settembre 2019, 20:31

Farmaci contro bruciori di stomaco con ranitidina ritirati per "impurità potenzialmente cancerogena": fra questi anche il Buscopan Antiacido

L'Aifa - Agenzia italiana del farmaco - ha disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina

Tutti i lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina, utilizzato per trattare problemi gastrici come l'acidità, devono essere ritirati dalle farmacie e dalla catena distributiva. Il principio attivo prodotto dall'officina Saraca Laboratories, in India, conterrebbe un'impurità potenzialmente cancerogena. La decisione è giunta dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti gli altri farmaci con lo stesso principio attivo.

Si tratta dell'impurezza N-nitrosodimetilammina (NDMA) della classe delle nitrosammine, già riscontrate nel 2018 in alcuni anti-ipertensivi.

L'Aifa sta operando con le altre agenzie per valutare il grado di contaminazione. La decisione è stata presa a scopo di precauzione, in modo da ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l'esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa.

L'Agenzia ha stabilito il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da Saraca Laboratories, in attesa di approfondimenti. 

Si tratta di una lista di 516 prodotti: dal Raniben Cpr a Ulcex Cpr, Ranitidina Eg 300 mg, Ranibloc, e anche il celebre Buscopan Antiacido, compresse effervescenti da 75 mg, di cui sono 12 i lotti da non utilizzare. E ancora lo Zentiva, lo Zantac, l'Hexal iniettabile.

L'elenco completo dei farmaci, sia quelli ritirati sia quelli al momento vietati (ma anche un elenco di quelli ancora autorizzati a oggi) è disponibile sul sito dell'Agenzia del Farmaco all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/revisione-ranitidina.

L'Aifa consiglia i cittadini, se in trattamento con un medicinale a base di ranitidina prescritto dal medico, di non sospendere il trattamento, ma di consultare il medico per un trattamento alternativo (un altro medicinale diverso da ranitidina contro la produzione eccessiva di acido).

La NDMA è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l'uomo dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base di studi condotti su animali.

Altri Paesi dell'Unione Europea ed extraeuropei stanno adottando provvedimenti analoghi.  

Redazione