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Attualità | 12 settembre 2019, 16:39

Rivolta dei sindaci contro l'emergenza animali selvatici: "Così non si può andare avanti"

Il coordinatore Piccoli Comuni di ANCI Liguria Enrico Piccardo, sindaco di Masone: "Il mondo dei sindaci si è sollevato in presenza della impossibilità di garantire la sicurezza dei propri abitanti e rispetto all’invasione ormai conclamata, nei centri abitati e sulle spiagge, di alcune specie faunistiche che generano problemi"

Rivolta dei sindaci contro l'emergenza animali selvatici: "Così non si può andare avanti"

Con l’occasione della ratifica del parere formulato da ANCI Liguria sulla pianificazione faunistico-venatoria di Regione Liguria, l’Ufficio di Presidenza ha sottolineato come il problema degli animali vaganti nei centri urbani stia assumendo proporzioni straordinarie, che necessitano anche di un intervento di supporto alla legislazione da parte dell’Associazione dei Comuni sui tavoli nazionali, per meglio tutelare le comunità locali.

 

Nel parere, espresso dalla commissione competente di ANCI Liguria il 23 luglio scorso, i Sindaci hanno sottolineato gli ingenti danni causati da cinghiali e caprioli nel valico montano di Pratorondanino, a Campo Ligure, e la necessità di consentire l’attività venatoria all’interno del valico.

"Il mondo dei sindaci si è sollevato in presenza della impossibilità di garantire la sicurezza dei propri abitanti e rispetto all’invasione ormai conclamata, nei centri abitati e sulle spiagge, di alcune specie faunistiche che generano problemi – afferma il coordinatore Piccoli Comuni di ANCI Liguria Enrico Piccardo, sindaco di Masone – Cinghiali, daini, caprioli sulle strade provocano incidenti sempre più numerosi; i lupi sulle alture generano timori tra le persone, oltre a devastare le aziende di allevamento. A questo vanno aggiunte situazioni sporadiche, che si sono già verificate, come ad esempio i cavalli selvatici nella val Graveglia piuttosto che le mandrie di mucche selvatiche abbandonate in valle Stura e in altri territori. Così non si può andare avanti".

"La questione ha assunto dimensioni enormi, e la cronaca degli ultimi mesi lo conferma – afferma il presidente del Consiglio delle Autonomie locali liguri Alessio Piana, componente dell’Ufficio di Presidenza delegato all’argomento – In questo contesto, è apprezzabile l’iniziativa di Regione Liguria di avviare un tavolo per l’emergenza ungulati e fauna selvatica, siamo altresì convinti che sia necessaria l’azione collettiva dei sindaci a livello nazionale perché si possa giungere a una normativa che garantisca risorse e mezzi efficaci per fronteggiare il problema".

"È un argomento molto sentito nell’entroterra ingauno, valbormidese e sassellese, e infatti ci siamo confrontati più volte con il prefetto e le associazioni di categoria – afferma il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, sindaco di Calizzano – Dobbiamo riuscire a rivalutare gli strumenti sul territorio e ottimizzarli. Il problema non si riferisce soltanto alle attività agricole ma alla sicurezza dei cittadini e della viabilità: sulle direttrici dell’entroterra è molto facile imbattersi in attraversamenti improvvisi di animali selvatici, data la tortuosità delle strade e la scarsa visibilità, con grandi rischi per la circolazione".

"Nell’Imperiese i sindaci lamentano aggressioni continue da branchi di lupi – commenta il vicepresidente di ANCI Liguria Fabio Natta, sindaco di Cesio – pur riconoscendo che è una specie protetta e come tale va tutelata, non possiamo ignorare i danni alle attività imprenditoriali agro-silvo-pastorali, ce ne sono molte che si sono insediate recentemente e sono mandate avanti da giovani. Se non si interviene, il rischio è quello dell’abbandono dei territori e della conseguente modifica della morfologia di questi ultimi, con una estensione del bosco incolto e una riduzione delle aree da pascolo. Infine, nell’Imperiese vi è un vasto entroterra anche prealpino, meta di numerosi turisti d’Oltralpe. Le conseguenze non sono solo economiche ma anche turistiche".

 

Redazione


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