"Uncem ricorda le vittime del Ponte Morandi, unendosì alla comunità nazionale che si riunisce idealmente tutta a Genova", afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Comuni, Comunità ed Enti montani.
"Quella tragedia - prosegue il Presidente Uncem - dovrebbe averci insegnato un nuovo modo di gestire il sistema delle infrastrutture italiane. Abbiamo sempre detto, negli ultimi anni, che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe disporre di regole più efficaci per imporre a concessionari autostradali e all'Anas una migliore capacità di intervento. È emblematico quanto sta succedendo - o meglio, non sta accadendo - sulla Statale 34 verso la Svizzera, sulla Statale 21 del Colle della Maddalena con i lavori mai partiti, con l'allucinante situazione della Asti-Cuneo da vent'anni incompleta e ancora con tutti i ponti di statali e provinciali per i quali ci sarebbero bisogno di risorse per le manutenzioni che non arrivano. Abbiamo fatto un accordo con Aipnd, Associazione per le prove non distruttive, e Uncem è pronta a fare la sua parte. Ma servono risorse. Quanto sta succedendo sulla A5 Torino-Aosta è solo l'ultimo caso assurdo e incomprensibile. Non solo il ponte pericoloso tra Quincinetto e Settimo Vittone. Ai lavori per mettere in sicurezza il versante che frana sull'autostrada è evidente che dovrebbero provvedere i concessionari, Sav e Ativa, peraltro quest'ultima partecipata dalla Città Metropolitana di Torino. Invece, non mi pare che abbiano intenzione di spendere quei 5-6 milioni di euro necessari per proteggere il versante. E così a pagare rischia di essere ancora una volta la Regione piuttosto che lo Stato. Noi, i cittadini".
Uncem non ha mai perso occasione di evidenziare il problema vero delle autostrade. Grandi guadagni con i pedaggi, nessun ristorno per i territori attraversati. Che peraltro assorbono, con le foreste nelle aree montane, tutto l'inquinamento. "È incredibile nessuno, nessun Ministro o rappresentante eletto, ragioni di questo - afferma Bussone - Incredibile come sia da almeno dieci anni che Uncem, in primis con il Presidente Lido Riba, pone il tema. E siamo inascoltati. Nemmeno un tavolo dove fare due conti e due analisi. Niente. Sulle concessioni, dalle autostrade alle cave alle spiagge all'idroelettrico, abbiamo un sistema arretrato e del tutto sfavorevole ai territori. Che subiscono e hanno niente in cambio. Per le autostrade è necessario pensare a modelli nuovi. Se la politica non rifletterà su questo e agirà, Uncem è pronta a scendere in piazza, a bloccare qualche svincolo autostradale".