"Il ministro Toninelli sospende l’iter della Gronda perché, sostiene, 'è in corso di avanzamento il procedimento amministrativo che potrebbe portare alla revoca della concessione di Aspi'. E così, dove aver già pagato un prezzo altissimo per il crollo del ponte Morandi, adesso i genovesi e i liguri si vedono anche defraudati di questo fondamentale intervento infrastrutturale, per una mera questione ideologica. Anche se il ministro Toninelli continua a raccontare la storia della revoca delle concessioni, infatti, vorremmo informarlo che esiste un principio chiamato continuità amministrativa. La Gronda è stata pagata con l’aumento dei pedaggi autostradali e quindi anche se Aspi non sarà più il concessionario l’opera dovrà comunque essere realizzata dal nuovo soggetto che gestirà la tratta", questa la posizione del Partito Democratico sulla realizzazione dell'opera infrastrutturale da tempo al centro della polemica, che rincara la dose nei confronti del ministro delle Infrastrutture.
"Toninelli la smetta di tenere in scacco un territorio, già duramente provato - si legge ancora nella nota stampa del Pd -. I lavori per la Gronda erano pronti a partire già a novembre, come deliberato dai Governi di centrosinistra che avevano dichiarato la pubblica utilità di quest’opera e avevano portato a termine tutto l’iter approvativo. Adesso basta chiacchiere e bugie, Toninelli dia il via libera ai lavori".