"Deborah, Marianna, Mileidy, Anna, Damia ma anche Carmen, Erica e Janira e molti altri nomi che rappresentano l’unica diversità ad un comune destino. Quello che è accaduto ieri sera a Savona è il fallimento di una società che deve riflettere e mettere in campo ulteriori risorse per prevenire ed arrestare questa deriva". Con queste parole la segreteria regionale di Silp Cgil Liguria commenta l'omicidio di via Nizza a Savona che ha visto coinvolta Deborah Ballesio, uccisa ieri sera dall’ex compagno Domenico Massari con cinque colpi di pistola al ristorante Aquario.
"Le domande sono sempre le stesse ma, purtroppo, anche le risposte: un fenomeno che non accenna a diminuire. Occorre che vengano varati strumenti di prevenzione adeguati e potenziate strutture di supporto come i centri antiviolenza che sono davvero in grado di salvare vite. Il disegno di legge sul tema, noto come “Codice rosso”, inasprirà pene e varerà maggiori strumenti di prevenzione ma occorre un’azione sinergica che coinvolga tutti i livelli istituzionali e possa davvero incidere per affermare un radicale cambiamento culturale che sradichi dalla società questo dramma quotidiano".
"Ora sarà compito degli investigatori rintracciare l’omicida ma nessuno riporterà in vita Deborah che non è una femmina ma una donna. E allora non si trascuri un linguaggio adeguato che deve rappresentare il primo veicolo di un cambiamento culturale che riporti equilibrio tra le persone, evitando pericolosi sessismi a cui va parte della responsabilità di questa involuzione sociale. Stereotipi e luoghi comuni non fanno che alimentare differenze che non devono esistere perché la violenza ha un solo colore".