Dopo le dure critiche arrivate dal consigliere regionale del partito Democratico Giovanni Lunardon, che accusava Toti di aver "impiegato 50 mila euro dei liguri per finanziare il festival del sovranismo con Steve Bannon", il presidente risponde agli addebiti con un comunicato stampa.
"Il Partito Democratico, nonostante il nome, ha uno strano concetto di democrazia: secondo i suoi esponenti dovrebbe poter parlare solo chi la pensa come loro - spiega Toti -. Si può non essere d’accordo con quanto sostiene Steve Bannon e infatti questo rassegna è improntata alla pluralità delle idee e dei punti di vista. Inoltre nella scorsa edizione erano presenti esponenti nazionali del PD, come saranno presenti in quella di quest’anno. Evidentemente questi rappresentanti Democratici possiedono una visione più aperta e ampia rispetto ai loro omologhi locali. Poi, a scorrere il programma con onestà intellettuale, si dovrebbe parlare non solo di kermesse politica, visto che sono previsti diversi incontri e dibattiti su temi di stretta attualità che nulla hanno a che vedere con la politica”.
“In ogni caso – aggiunge il presidente della Liguria -, visti i numeri messi insieme dalla rassegna dello scorso anno e la visibilità che l’evento ha avuto, siamo certi di aver contribuito a diffondere nel mondo l’immagine della nostra regione e di aver collaborato allo sviluppo dell’economia turistica e culturale della Liguria. L’edizione 2018 ha visto infatti oltre un migliaio di spettatori delle quattro serate, a cui si aggiungono i 200 della rassegna stampa mattutina e i circa 500 che hanno assistito alle cinque presentazioni di libri e alla finale dei Mondiali, che si giocava proprio nella domenica che ha chiuso la rassegna. Grazie ai canali social sono stati raggiunti 70mila utenti su Facebook, Twitter e Instagram. Nutrito anche il gruppo dei media che ha seguito la rassegna, con uscite su tutti i quotidiani nazionali, Rai, Mediaset e anche in Francia, con Le Figaro".
“Capisco che il PD – conclude il presidente Toti – fosse abituato a vedere non più di un paio di festival l’anno sul territorio ligure, durante gli anni della propria amministrazione, e che ora sia stupito della ricchezza e della varietà di proposte per residenti e turisti. Mi dispiace per loro, ma il modello che stiamo applicando alla Liguria sta dando risultati concreti e quotidiani, i numeri lo certificano”.