Politica - 02 luglio 2019, 17:52

Sanità ligure, le opposizioni in consiglio all'attacco della giunta: "Persi oltre 1700 posti di lavoro"

Rete a Sinistra / Liberamente Liguria e Partito Democratico lanciano un grido di allarme per il comparto sanitario: "Situazione drammatica, a fine 2018 persi già 1700 posti di lavoro"

Quest’oggi, a margine del consiglio regionale, si è svolto un incontro fra i capigruppo e CGIL funzione pubblica, per discutere la crisi della sanità in Liguria. Il sindacato denuncia che da più di un anno la Regione si sottragga a un vero confronto sul tema degli organici.

La sinistra sottolinea come risultano persi nella sanità ligure 1700 posti di lavoro, di cui oltre 1300 solo negli ultimi 4 anni.

"La fotografia attuale dice che in Liguria mancano all’appello oltre 600 fra infermieri e oss, e perlomeno 250 medici. È emergenza: una vera e propria Waterloo della sanità ligure, in cui, dopo 4 anni, le responsabilità della giunta Toti sono evidenti e imbarazzanti – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / Liberamente Liguria Gianni Pastorino, presente all’incontro -. Le rassicurazioni fornite oggi dall’assessore Viale non sono credibili: dopo anni passati al governo, ci viene ancora a parlare di “ricognizione sulle necessità di personale”. Ma da tempo i dati sono sotto gli occhi di tutti, eppure sembra che assessorato e Alisa abbiano gli occhi foderati di prosciutto".

"Se, come risulta, neanche il 30% delle assunzioni possibili si trasformano in effettive, allora ci viene automatico domandarci quali attività di monitoraggio e controllo stia svolgendo la Regione. Tutto questo a scapito degli utenti-pazienti, delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto, delle persone che potrebbero essere assunte ma per le quali non si bandiscono concorsi – evidenzia Pastorino -. Questa è solo una delle questioni poste oggi dal sindacato. Ma il totale abbandono in cui versa il settore, per responsabilità diretta della giunta, è testimoniato anche dai concorsi annunciati e mai espletati, dai mancati accordi sulla mobilità regionale aziendale e interaziendale, dai nodi insoluti sulla sanità territoriale e sull’integrazione sociosanitaria, dalla privatizzazione delle strutture, dal mancato confronto con le parti sociali sul nuovo ospedale a Erzelli".

"Il quadro emerso è drammatico - aggiungono i consiglieri del gruppo Pd -. A fine 2018, rispetto agli ultimi 10 anni, il comparto ha dovuto fare i conti con una diminuzione di 1700 lavoratori, l’80% dei quali negli ultimi 4 anni (quindi da quando governa il centrodestra); l’ultimo incontro negoziale tra sindacati e Regione risale a un anno fa, agosto 2018, dopo il nulla. La trafila per arrivare alle assunzioni in Regione Liguria dopo la cura Toti-Viale è a dir poco farraginosa e inconcludente: per avere nuovo personale ciascuna Asl deve comunicare il proprio fabbisogno alla Giunta in base a specifici tetti di spesa (e non all’effettiva necessità). Tale richiesta, poi, viene vagliata da Alisa e solo in seguito la Giunta ligure delibera le assunzioni che, a quel punto, non solo arrivano con parecchi mesi di ritardo (alla Spezia si sta evadendo ora alle richieste del 2017) ma, ad oggi, non superano di norma il 30% di quanto deliberato. Sono dati che purtroppo non ci sorprendono, visto che questa maggioranza ha deciso di fare cassa sul personale, diminuendo il numero di medici e infermieri e quindi andando a incidere pesantemente sulla quantità e la qualità del servizio. Tra il 2016 e il 2017 ammontano a circa 16 milioni euro i tagli al personale effettuati da questa Giunta e tutto ci fa pensare che questo trend continui anche nel 2018 e nel 2019. Non vengono banditi concorsi e si continuano a ridurre le prestazioni, anche se, come abbiamo appreso oggi, la Giunta regionale, al 2017, aveva un margine di spesa per assumere personale di quasi 120 milioni di euro: margine che non ha minimamente preso in considerazione".

"L’incontro di oggi si è concluso, grazie al contributo della minoranza, con l’impegno, da parte della Giunta, di convocare un tavolo contrattuale sugli organici della sanità con tutte le rappresentanze sindacali entro metà luglio, per affrontare il tema del fabbisogno e assumere impegni per la programmazione delle assunzioni. Se non si corre subito ai ripari la sanità pubblica ligure è destinata al collasso, con liste d’attesa sempre più lunghe, fughe fuori regione e disservizi sempre più pesanti per i cittadini - aggiungono i consiglieri democratici -. Speriamo che questo sfascio del settore sanitario pubblico non faccia parte di una strategia per aprire la strada ai privati. Se non arriveranno risposte adeguate siamo pronti a sostenere tutte le azioni del sindacato e dei cittadini per ridare forza e qualità al servizio sanitario nella nostra regione".

Redazione


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