Cultura - 18 giugno 2019, 08:18

Teatro Nazionale di Genova: 65 spettacoli per la nuova stagione

In scena a partire dai primi di ottobre nelle quattro sale: il Teatro della Corte, il Teatro Duse, il Teatro Gustavo Modena e la Sala Mercato

Ricca di protagonisti, forte ed estremamente varia nei generi. Così si presenta la seconda stagione del Teatro Nazionale di Genova: 65 spettacoli selezionati tra le migliori proposte del panorama teatrale, in scena a partire dai primi di ottobre nelle quattro sale – il Teatro della Corte, il Teatro Duse, il Teatro Gustavo Modena e la Sala Mercato.

L’organismo nato nel 2018 dall’unione tra il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell’Archivolto conferma di essere una grande officina di produzione: tra novità e riprese sono 23 gli spettacoli prodotti o coprodotti nella stagione 2019/20 (a cui si aggiunge un’ulteriore decina di spettacoli dal repertorio del teatro ragazzi). E con un cartellone che spazia dai grandi classici alla nuova drammaturgia, dalla commedia al teatro civile, dalla danza al nouveau cirque, incrociando musical, cinema e letteratura, mostra di accogliere al suo interno una significativa molteplicità di voci, candidandosi come casa ideale per ogni tipo di spettatore.

Tra i tanti nomi prestigiosi che si avvicenderanno nei mesi troviamo Eros Pagni, Milvia Marigliano, Gabriele Lavia, Elio, Laura Marinoni, Ugo Dighero, Orietta Notari, Pino Petruzzelli, Arianna Scommegna, Silvio Orlando, Ambra Angiolini, Simone Cristicchi, Umberto Orsini, Ascanio Celestini, Luisa Ranieri, Moni Ovadia, Tullio Solenghi, Glauco Mauri, Emilio Solfrizzi, Marco Paolini, Marco Baliani e l’acclamata compagnia belga Peeping Tom. Oltre ai registi residenti – Marco Sciaccaluga, Giorgio Gallione e Giorgio Scaramuzzino – citiamo tra i tanti Marcial Di Fonzo Bo, Alessandro Gassmann, Filippo Dini, Jurij Ferrini, Valerio Binasco, Arturo Cirillo, Eugenio Barba, Alessandro Serra e il coreografo Virgilio Sieni. Estremamente ampio anche il ventaglio di autori, da Ibsen a Pirandello, da Calvino a Dostoevskij, da Shakespeare a De Filippo, da Testori a Brecht, da Tom Stoppard a Rafael Spregelburd.

 

Partner istituzionali della stagione 2019/20 sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Genova e la Regione Liguria, a cui si affianca il fondamentale sostegno della Compagnia di San Paolo e di Iren.

 

“Portiamo avanti il cammino intrapreso nella stagione che si sta chiudendo adesso, confortati da risultati importanti: 140.000 spettatori, tra cui 20.000 studenti, hanno assistito agli spettacoli proposti nella prima stagione del Teatro Nazionale di Genovaafferma il direttore Angelo Pastore. “E con oltre 500 alzate di sipario e 27.544 giornate lavorative maturate nell’ultimo anno il Teatro Nazionale di Genova è di fatto “una fabbrica di lavoro” con importanti ricadute positive per l’indotto dell’intera Regione. È la dimostrazione che l’unione tra lo Stabile e l’Archivolto è stata una scommessa vincente”.

 

“Ricco, variegato, di spessore e con ospiti di prima grandezza. Si tratta di un cartellone che si basa sugli storici protagonisti di questo palcoscenico e si apre ad alcune novità. Un cartellone all’altezza di un grande teatro nazionale - commenta Ilaria Cavo, assessore alla Cultura e allo Spettacolo di Regione Liguria - Gli sforzi per arrivare a un unico soggetto che fosse in grado di valorizzare le specifiche peculiarità e le tradizionali eccellenze del Teatro Stabile e del Teatro dell’Archivolto sono stati premiati, confermando che la strada intrapresa è quella giusta. Questa fusione ha rafforzato entrambe le realtà culturali, consentendo di contaminarsi e di sviluppare una maggiore attrattività per un pubblico sempre più vasto. Gli abbonati, nell’ultimo anno, hanno fatto registrare un ulteriore incremento, attestandosi a quota 10.800 (di cui 1600 under 26), un segnale importante, in un anno non facile, che fa ben sperare per il futuro della cultura e per l’attenzione che le nuove generazioni stanno attivamente concentrando su di essa”.

 

Il teatro a Genova è uno dei simboli della vivacità culturale cittadina; un’offerta a tutto campo in grado di soddisfare tutte le sensibilità del pubblico. È proprio in quest’ambito che si colloca il Teatro Nazionale di Genova, catalizzatore delle migliori proposte a livello internazionale, ma anche regionale e locale, e capace di valorizzare le risorse umane che operano nell’ambito del Teatro” dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Genova Barbara Grosso. “Una stagione significativa che consolida la riorganizzazione intrapresa e che ha portato il Teatro Nazionale di Genova ad essere uno dei primi tre teatri pubblici italiani, oltre a implementare il suo pubblico e quindi l’indotto economico. Un percorso ben sviluppato grazie anche ad alcuni progetti specifici attuati dall’Amministrazione comunale, come, ad esempio, le attività dell’apposito tavolo di coordinamento per la valorizzazione del teatro, per arrivare sempre più a essere Genova città dei teatri”.

 

LE PRODUZIONI

 

Dodici nuovi spettacoli, progetti internazionali, coproduzioni realizzate con i più importanti teatri italiani e una serie di interpreti particolarmente amati. Si parte al Teatro Duse tra poesia e musica in compagnia di Ugo Dighero e del chitarrista Christian Lavernier con Platero y Yo, tratto dall’opera del Nobel spagnolo Juan Ramon Jimenez (2-6 ottobre), per proseguire alla Sala Mercato con The Global City di Instabili Vaganti: culmine di una serie di residenze tra Svezia, Francia e Italia e coprodotto con il festival uruguayano El Florencio, il lavoro di Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola è un viaggio planetario che affronta tematiche di forte attualità (9-12 ottobre).

 

Dopo il reading dell’anno passato, il regista Giorgio Gallione presenta Il Grigio di Gaber e Luporini sotto forma di spettacolo compiuto, con Elio, storico leader delle Storie Tese, perfettamente a suo agio in questo adattamento arricchito con le canzoni di Gaber, riarrangiate da Paolo Silvestri (Modena, 15-27 ottobre). Nella seconda parte di stagione Giorgio Gallione firmerà la regia di Tintarella di luna, ispirato alle opere di Italo Calvino, e interpretato da Enrico Campanati, Rosanna Naddeo e Aldo Ottobrino, affiancati dai danzatori del DEOS Ensemble (Modena 2-24 aprile) e riprenderà Alda. Diario di una diversa con Milvia Marigliano (Duse 15-17 maggio), mentre Tango del calcio di rigore con Neri Marcorè e Ugo Dighero sarà riproposto in tournée a Roma, Bologna, Torino e altre città italiane.

Dal 22 al 30 ottobre arriva al Duse Trilogy in two, opera musicale di Andrea Liberovici, coprodotto con I Teatri di Reggio Emilia e Schallfeld Ensemble per la voce straordinaria di Helga Davis, già interprete per Robert Wilson e Philip Glass. Lo spettacolo sarà poi presentato a New York.

 

Dopo la calorosa accoglienza ricevuta nella passata stagione, ritorna La favola del Principe Amleto con la regia di Marco Sciaccaluga, che raddoppia con Rosencrantz e Guildersten sono morti, il celebre spin off di Tom Stoppard. Interpretati dallo stesso gruppo di giovani e talentuosi interpreti, formatisi presso la Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova e recentemente ospiti del Festival Your Chance a Mosca, i due spettacoli andranno in scena a sere alterne alla Sala Mercato dal 22 ottobre al 17 novembre. Marco Sciaccaluga riallestirà anche John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, protagonisti Gabriele Lavia, Laura Marinoni e Federica Di Martino, in scena a Genova alla Corte dal 31 marzo al 5 aprile e successivamente al Piccolo Teatro di Milano.

Il teatro shakespeariano ritorna anche nello spettacolo che chiuderà il Master della Scuola di Recitazione - i cui allievi attori, diretti da Massimo Mesciulam si cimenteranno con Riccardo III (Duse, 5-9 febbraio) - e nell’atteso spettacolo di Luca De Fusco La tempesta, coprodotto con il Teatro Stabile di Napoli e il Napoli Teatro Festival, protagonisti Eros Pagni nel ruolo di Prospero e Gaia Aprea in quello di Miranda (Corte 8-19 gennaio).

 

Si ispira al thriller di Stephen King, reso celebre da un film degli anni ’90, Misery, interpretato da Filippo Dini (anche regista) e Arianna Scommegna, in coproduzione con la Fondazione Teatro Due e il Teatro Stabile di Torino (Duse dal 5 al 17 novembre). Il 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne Giorgio Scaramuzzino, affiancato dalla danzatrice Michela Cotterchio, debutta al Teatro Duse con Mia, che indaga le cause dietro al femminicidio. L’attore e regista firma anche un’altra nuova produzione dedicata ai più piccoli, Ti regalo uno sbadiglio con Elena Dragonetti, in scena il 29 febbraio all’interno della rassegna per famiglie Sabato a teatro.

Pino Petruzzelli omaggia la tenacia dei vignaioli liguri in Io sono il mio lavoro (Duse 6-15 dicembre) mentre Guido De Monticelli, accompagnato dal trombonista Alessandro Castelli porta in scena l’ironico e surreale romanzo di Guido Morselli Dissipatio H.G. (Duse 18-22 dicembre). Dalla rassegna di Drammaturgia Contemporanea dell’anno passato arriva L’Angelo di Kobane di Henry Naylor, regia di Simone Toni, con Anna della Rosa a interpretare una giovane guerrigliera curda (Sala Mercato 29 novembre – 15 dicembre).

 

La collaborazione con la Comédie de Caen prosegue con Un cappello di paglia di Firenze: il regista Marcial di Fonzo Bo, che ha recentemente ricevuto il Prix Molière per la precedente coproduzione M come Méliès, trasformerà la celebre farsa di Eugène Labiche in una festa gioiosa con un folto cast di attori e musicisti (Corte 5-17 maggio). Tra le produzioni 2019/20 anche Lucido, bizzarra commedia firmata dall’acclamato drammaturgo argentino Rafael Spregelburd, qui proposta dal regista Jurij Ferrini (Sala Mercato 7-12 gennaio), e il nuovo spettacolo di Elena Dragonetti Chi sui temi dell’adolescenza e dell’identità di genere (Sala Mercato 21-23 aprile). Tra Natale e Capodanno ci saranno le riprese della commedia goviana I mannezzi pe majâ na figgia, protagonista Jurij Ferrini (Corte 27 dicembre – 5 gennaio) e di Peter Pan, coprodotto con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani e interpretato da nove scatenati attori, diretti da Giorgio Scaramuzzino. Il cartellone natalizio sarà particolarmente ricco, saranno infatti ospitati anche tre spettacoli di teatro circo provenienti dalla Spagna, rinnovando la collaborazione con Circumnavigando Festival. Da segnalare infine una nuova edizione della Notte degli scrittori, che si svolgerà a Palazzo Ducale l’8 febbraio.

 

GLI SPETTACOLI OSPITI

 

In apertura di stagione spicca uno dei più importanti gruppi di teatro danza internazionale, i fiamminghi Peeping Tom, che presentano Vader, visionario spettacolo sulla figura del padre (Corte 8-9 ottobre). Ritroveremo la danza contemporanea il 13 dicembre al Modena con Metamorphosis, nuovo spettacolo della Compagnia Virgilio Sieni. Ma il grosso delle ospitalità è naturalmente improntato alla prosa, a cominciare dai grandi autori del teatro italiano ed europeo. Elena Bucci e Marco Sgrosso portano in scena L’anima buona del Sezuan di Brecht (Modena 12-15 febbraio). Umberto Orsini, diretto da Alessandro Serra (regista dell’acclamato Macbettu) è il protagonista de Il costruttore Solness di Ibsen (Modena 19-23 febbraio), oltre che de Il nipote di Wittgenstein di Thomas Bernhard, che nel 2001 gli era valso il Premio UBU (Duse 19-24 novembre). Luca Lazzareschi e Laura Marinoni interpretano il nuovo allestimento de I promessi sposi alla prova di Testori, regia di Andrée Ruth Shammah (Corte 27 febbraio – 1 marzo). Liliana Cavani dirige Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina in Il piacere dell’onestà di Pirandello (4-8 marzo). Non manca il teatro di Eduardo con Ditegli sempre di sì, interpretato da Carolina Rosi e Gianfelice Imparato per la regia di Roberto Andò (11-15 marzo), mentre Laura Sicignano si rivolge a Sofocle per il suo Antigone, protagonisti Sebastiano Lo Monaco e Barbara Moselli (Corte 28 gennaio – 2 febbraio).

 

Per quel che riguarda gli spettacoli di drammaturgia contemporanea grande attesa per Si nota all’imbrunire di Lucia Calamaro, protagonista Silvio Orlando (Modena 18-22 dicembre) e The Deep Blue Sea di Terence Rattigan con Luisa Ranieri, regia di Luca Zingaretti (Corte 19-23 febbraio). Ambra Angiolini sarà protagonista insieme a Ludovica Modugno de Il nodo, pièce dell’americana Johnna Adams, diretta da Serena Sinigaglia (Modena 26 febbraio-1 marzo). Arriva anche un grande successo parigino, La cena delle belve di Vahé Katchà nella versione italiana di Vincenzo Cerami (Corte 4-8 dicembre). Ci parla di scuola e integrazione La classe di Vincenzo Manna, regia di Giuseppe Marini (28-30 gennaio).

In cartellone anche i nuovi lavori dei maestri del teatro di narrazione. Marco Paolini, diretto da Gabriele Vacis, è un Ulisse pellegrino e invecchiato ne Il tempo degli dèi (Corte 29 ottobre – 3 novembre). Moni Ovadia torna a calarsi nei panni dell’ebreo errante in Dio ride Nish Koshe (Modena 23-26 gennaio). Simone Cristicchi presenta il suo Manuale di volo per uomo (Modena 31 gennaio – 2 febbraio). Ascanio Celestini mette in fila come i vagoni di un treno le sue Barzellette (Corte 4-6 febbraio) e Marco Baliani ci porterà dentro Una notte sbagliata (Duse 21-22 aprile).

 

A denti stretti o a crepapelle, le occasioni per ridere con mancheranno. Valerio Binasco rivisita un grande cult come Rumori fuori scena di Michael Frayn (Corte 26 novembre – 1 dicembre). Carlo Sciaccaluga porta in scena Una mano mozzata a Spokane, dark comedy del premio Oscar Martin McDonagh (Sala Mercato 20-23 novembre), mentre la compagnia di Le prénom propone Le regole per vivere di Sam Holcroft (Duse 14-19 gennaio). In tempi di #metoo La prova, tagliente commedia di Bruno Fornasari, sfida gli stereotipi sessisti (Duse 12-15 marzo). Happy Hour di Cristian Ceresoli è una distopia tragicomica della nostra società (Sala Mercato 25-27 marzo), mentre Supermarket – A Modern Musical Tragedy di Gipo Gurrado è un’irresistibile parodia sul rito consumistico per eccellenza (Duse 19-22 febbraio). Emilio Solfrizzi combatte con le armi dell’ironia un’impossibile partita di tennis in Roger (Duse 1-5 aprile). Infine La risata nobile, progetto di Tullio Solenghi e Sergio Maifredi con la regia del medesimo, attraversa la letteratura comica da Aristofane a Benni (Duse 17-22 marzo).

 

I capolavori della letteratura e del cinema appaiono più volte all’interno del cartellone. Con Orgoglio e pregiudizio il regista Arturo Cirillo ci mostra come Jane Austen sia perfetta anche per il teatro (Duse 25-29 marzo). I conflitti dilanianti di Dostoevskij rivivono sul palco con I fratelli Karamazov, protagonisti Glauco Mauri e Roberto Sturno (Corte 11-16 febbraio). L’onore perduto di Katharina Blum, diretto da Franco Però, è tratto dal romanzo di un gigante della letteratura tedesca, Heinrich Böll (Corte 22-26 gennaio), mentre Creatura di sabbia di Daniela Ardini s’ispira all’opera dello scrittore maghrebino Tahar Ben Jelloun (Duse 26 febbraio – 1 marzo).

Arriva alla Corte dal 17 al 20 ottobre la folle maratona di danza resa celebre dal film di Sidney Pollack Non si uccidono così anche i cavalli? con Giuseppe Zeno. Alessandro Gassmann omaggia il cinema con una trasposizione di Fronte del porto ambientata a Napoli (Corte 18-22 marzo), mentre Mascia Musy è la protagonista di Anna dei miracoli nell’adattamento firmato dalla regista Emanuela Giordano (Duse 9-12 gennaio).

 

Dall’incontro tra i maestri dell’Odin Teatret Eugenio Barba e Julia Varley e il giovane performer Lorenzo Gleijeses nasce Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa (Sala Mercato 3-6 marzo). Interessante confronto generazionale anche per La rivolta degli oggetti (Modena 8-9 novembre), che nel 1976 rivelò al pubblico la compagnia de La Gaia Scienza: i tre creatori dello spettacolo – Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandro Vanzi – lo consegnano oggi a tre giovani attori e danzatori.

La stagione si chiude con due concerti: il chitarrista statunitense Barry Finnerty si esibisce con l’Orchestra Filarmonica di Sampierdarena (Modena 15 maggio) e Beppe Gambetta presenta l’edizione numero venti di Acoustic Night (Corte 21-24 maggio).

Tra le numerose collaborazioni del Teatro Nazionale di Genova ricordiamo quella con l’Associazione Teatro Necessario: il nuovo spettacolo con gli attori detenuti del Carcere di Marassi, Profughi da tre soldi sarà ospitato al Teatro della Corte dal 16 al 19 aprile.  

 

La stagione 2019/20 naturalmente non si limiterà al cartellone serale, ma come ogni anno sarà ricca di tante iniziative collaterali. Ci sarà un nuovo ciclo di Lezioni di storia in collaborazione con gli Editori Laterza e una nuova edizione in veste comica del Teatro in pausa pranzo, curata da Giorgio Gallione. Tornano le rassegne Jazz’n’breakfast, Domenica che storia! e Sabato a teatro per i più piccoli e i matinée riservati alle scuole. Tornerà anche il Teatro in lingua inglese con Romeo & Juliet (are dead) al Duse il 4 e 5 marzo e altre due proposte per i giovanissimi.

Innumerevoli gli eventi a ingresso libero previsti nella fascia pomeridiana, tra cui un nuovo ciclo di incontri intitolato Il Teatro e i ruoli del Potere, curato da Angelo Pastore e Marco Salotti e realizzato con il sostegno di Slam. Non mancheranno le Conversazioni con i protagonisti e gli incontri della serie I pensieri delle parole, nonché un nuovo ciclo de I lunedì della scuola, in collaborazione con il Museo Biblioteca dell’Attore, che ospiterà gli incontri.

 

“Mattina, pausa pranzo, pomeriggio, sera: il Teatro Nazionale di Genova è sempre aperto” conclude il direttore. Intanto prende subito il via la campagna abbonamenti, che anche quest’anno premia la fedeltà del pubblico con una promozione estiva che permette di risparmiare fino al 30% sul costo del proprio abbonamento, recandosi presso le biglietterie del Teatro della Corte e del Teatro Gustavo Modena entro il 13 luglio, oppure acquistando online sino al 20 luglio.

 

Tutte le informazioni sulla stagione 2019/20 sono online su teatronazionalegenova.it

 

 

 

 

Comunicato stampa