Giovedì 20 giugno alle ore 18.30 Frédéric Martel, sociologo, giornalista e attivista LGBT, sarà a Genova ospite di Arcigay presso il Teatro Auditorium di Stradanuova di Palazzo Rosso (entrata vico Boccanegra) per presentare il suo libro Sodoma (La Feltrinelli, 2019). Ad introdurlo e guidare la riflessione sarà Luisa Stagi, ricercatrice del DISFOR (Dipartimento di Scienze della Formazione) dell’Università degli Studi di Genova.
Sodoma è il frutto di un lavoro di ricerca di 4 anni compiuto da Martel per ricostruire alcuni aspetti della realtà del Vaticano, che, scrive, si rivela essere “una delle più grandi comunità omosessuali al mondo”. Nessuno prima di lui si era addentrato in un’inchiesta tanto lunga e strutturata, fin dentro il cuore di questo vero e proprio “sistema”. Vengono presentati diversi episodi uno dopo l’altro: si parla di un arcivescovo e di cardinale che hanno avuto una relazione omosessuale con un prete anglicano e un prete italiano. Di un cardinale che ha ricoperto un ruolo importante in Curia che sarebbe stato trasferito nel suo Paese d’origine dopo uno scandalo che coinvolgeva soldi e una giovane Guardia Svizzera. Gli esempi nel corpo del testo sono moltissimi, ma potrebbe non risultare strano, considerando che le stime dichiarate dallo stesso Martel dicono che quattro preti su cinque sarebbero gay.
Spiega inoltre come proprio l’omosessualità sia stata una spinta importante alla vocazione sacerdotale per i giovani omosessuali, soprattutto italiani, per i quali entrare in seminario ha rappresentato per secoli la possibilità di autonomia e indipendenza, di sapere e di ricchezza dello spirito, di protezione e conoscenza, ma soprattutto di libertà di vivere la propria omosessualità circondati da un sistema omertoso e connivente, senza il giudizio della famiglia e della società. Tutto ciò almeno finché la liberazione sessuale del secolo scorso ha aperto la possibilità di una vita libera e pienamente soddisfacente alla luce del sole.
La tesi di fondo sostiene che i sacerdoti omosessuali dovrebbero fare coming out, che la Chiesa non dovrebbe condannare l’omosessualità e che dietro ogni omofobo si cela un omosessuale che non vuole accettare la propria condizione. |