Sabato 8 Giugno alle 18 presso il Centro Culturale Pegliese sul Lungomare Pegli 24, duplice presentazione della Pro Loco Pegli.
Sarà infatti il giornalista Alberto Bruzzone a moderare l'incontro con lo scrittore Bruno Morchio, autore di "Un lavoro sporco" e Pino Gorziglia, autore di "Domenica è sempre domenica".
Il Bacci Pagano di Morchio
Il personaggio creato da Morchio è un investigatore privato genovese, ironico e disilluso, amante della musica di Mozart, del buon vino e della buona tavola oltre che delle donne (fra le quali Mara, la sua compagna psicologa, che lo definisce "analfabeta dei sentimenti", giudizio che Bacci ripete sovente a se stesso). Viaggia su una Vespa amaranto e non porta le mutande; secondo il suo autore sta sempre dalla parte dei perdenti perché figlio di un operaio genoano e comunista.
Protagonista dei romanzi di Morchio è Genova, filtrata dagli umori e dalla memoria del protagonista e raccontata privilegiando alcuni quartieri, come la delegazione operaia di Sestri Ponente, il levante cittadino, ricco di crêuze che scendono al mare, la circonvallazione a monte e, soprattutto, la città vecchia con i suoi caruggi, i palazzi fatiscenti ed il suo popolo fatto di artigiani, pensionati, immigrati e bagasce.
La Pegli di Pino Gorziglia
Un tuffo nella Pegli degli anni Sessanta. Grazie alla prosa coinvolgente di Pino Gorziglia, che trasuda, oltre a un’intensa narrazione, anche i profumi, i colori, le emozioni di quel periodo che tanti ancora ricordano di persona e altrettanti vivono con un pizzico di nostalgia.
Dopo il buon successo del suo romanzo d’esordio, ‘Nel blu dipinto di blu’, Gorziglia ritorna al lavoro e dà alle stampe, per i tipi dell’editore genovese De Ferrari, il seguito di quella storia: ‘Domenica è sempre domenica’.
Gorziglia, ex impiegato di banca e giornalista sportivo per passione, grazie al suo infinito amore per lo sport, unito a una fervida memoria storica, in particolare delle vicende calcistiche sotto la Lanterna, è un pegliese doc. Lui negli anni Sessanta c’era. Ha vissuto l’età dell’oro del Ponente genovese, quando ancora arrivavano turisti a frotte, pure stranieri, a Pegli si poteva ballare in discoteca, si faceva musica dal vivo e delle partite di calcio si poteva ascoltare solamente il secondo tempo alla radio.