"Chi accetta l'indennizzo una tantum non potrà chiedere il risarcimento per gli eventuali danni che il cantiere causerà al proprio appartamento. Eccolo qui il cavillo – anzi il ricatto - dei commissari Toti e Bucci, che rischia di costare caro agli abitanti della zona arancione e cioè a coloro che dal 14 agosto scorso subiscono i gravi disagi provocati dal crollo del ponte Morandi e che, nei prossimi mesi, dovranno convivere con un cantiere invasivo come quello della demolizione e della ricostruzione del viadotto Polcevera", sono le dichiarazioni del consigliere regionale del Pd ligure Pippo Rossetti.
"Quindi non solo le risorse messe a disposizione dal Governo per la zona arancione ammontano a circa la metà rispetto alle richieste avanzate dagli abitanti (appena 7 milioni di euro per 900 famiglie: una miseria), ma chi riceverà questi magrissimi indennizzi, assolutamente inadeguati a ristorare i disagi che da quasi un anno queste persone subiscono, dovrà anche pagare di tasca propria i danni che il cantiere per la demolizione e la ricostruzione causerà alle abitazioni. Danni che, per inciso, rischiano di essere molto più onerosi degli indennizzi individuati dalla struttura commissariale".
"Una decisione incredibile - conclude Rossetti - che colpisce persone già duramente provate da mesi difficilissimi e a cui oggi Bucci e Toti chiedono di decidere se accettare una piccola elemosina, rischiando poi di non poter riparare i danni alle proprie case, o se rifiutare questi soldi “sicuri”, per avere la possibilità, in caso di danni, di chiedere sacrosanti risarcimenti. Una scelta crudele e ingiusta".