Va a regime in Liguria il progetto di distribuzione per conto dei farmaci salvavita, ad esempio per il trattamento del diabete o dello scompenso cardiaco, nelle farmacie territoriali. La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, ha dato il via libera all’accordo tra Alisa e le Associazioni delle Farmacie per la distribuzione dei farmaci ‘salvavita’ da parte delle farmacie pubbliche e private convenzionate in nome e per conto del servizio sanitario regionale per i prossimi tre anni a partire da oggi, sabato 1 giugno.
“L’analisi della sperimentazione della Dpc avviata lo scorso anno – sottolinea l’assessore Viale - ha messo in luce le positive ricadute di questo sistema non solo dal punto di vista economico ma soprattutto sotto l’aspetto dell’impatto sociale: pensiamo, ad esempio, ad una persona anziana che da Pigna, nell’entroterra imperiese, doveva percorrere 22 chilometri e impiegare almeno una quarantina di minuti per raggiungere a Bordighera e ritirare i medicinali presso la farmacia ospedaliera, aperta solo alcuni giorni alla settimana per poche ore. Oppure un cittadino di Rovegno che, grazie alla distribuzione per conto, non è costretto ad affrontare un’ora e mezzo di viaggio per raggiungere, ad esempio, il Palazzo della Salute di Fiumara, distante 60 chilometri. Oggi – prosegue l’assessore - può comodamente ritirare i farmaci salvavita di cui ha bisogno anche nella farmacia sotto casa, aperta tutti i giorni, risparmiando tempo prezioso, percorrendo meno strada e quindi evitando una spesa personale non indifferente”.
Il progetto è stato adottato in tutte le Asl garantendo così sia l’equità e l’uniformità di accesso alle cure su tutto il territorio regionale sia la piena libertà di scelta ai cittadini. Confrontando l’anno della sperimentazione, tra marzo 2018 e febbraio 2019, con i 12 mesi precedenti, è emerso che su circa di 1 milione di prescrizioni complessive oggetto della sperimentazione, per 800mila prescrizioni i cittadini hanno preferito la farmacia “sotto casa”.
L’efficacia del sistema è stata testata anche dall’Università di Genova attraverso una ricerca commissionata da Regione e realizzata dal nuovo Centro Studi e Ricerche Aphec costituito presso il Dipartimento di Economia su un campione di oltre 165mila cittadini. È emerso che chi ha scelto la distribuzione diretta attraverso le farmacie ospedaliere o delle Asl ha percorso mediamente 18,3 chilometri in più e impiegato quasi 40 minuti in più rispetto a chi ha scelto di ritirare il farmaco nella farmacia “sotto casa”. L’analisi, riferita al 2016, evidenzia che tra coloro che hanno richiesto questo genere farmaci, il 61% ha più di 65 anni mentre il 21% ha un’età superiore a 80 anni. In riferimento al luogo di residenza, inoltre, è emerso che circa 68 mila persone, in gran parte anziani over 65, risiedono in comuni montani o parzialmente montani.
“Il rinnovo dell’accordo per la prosecuzione di questo modello – conclude Viale - costituisce un impegno forte, in cui tutti i soggetti coinvolti mettono al centro la persona e le sue fragilità. Questa è la sanità a chilometro zero, perfettamente inserita nell’ambito del piano sociosanitario, di cui la farmacia dei servizi è un punto qualificante”.