"Condividiamo e sosteniamo il progetto di potenziamento di Fincantieri a Sestri Ponente, un intervento che potrà garantire lavoro e sviluppo per i prossimi decenni al sito genovese, e siamo soddisfatti che i problemi di layout tecnico emersi nelle scorse settimane con la Marina di Sestri e il Porto Petroli siano in via di risoluzione", scrive il consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Lunardon in un nota stampa.
"Invitiamo però il presidente Toti alla prudenza quando annuncia, in piena campagna elettorale, che il nuovo cantiere sarà operativo a partire dal 2024 - prosegue il consigliere democratico -. Vorremmo capire su che basi si fonda questa sua previsione, se esiste un vero cronoprogramma e come pensa, il presidente Toti, che questa scadenza possa essere rispettata, visto che stamattina abbiamo appreso che il potenziamento, oggi, ha finanziamenti certi solo pari a metà dell’investimento. Ma andiamo con ordine".
"A seguito della mia interrogazione discussa questa mattina in Consiglio regionale, infatti, abbiamo appreso dall’assessore Benveduti che il progetto di potenziamento costerà circa 780 milioni di euro - prosegue Lunardon -. E’ stato proprio l’assessore Benveduti a rivelarci che il piano economico è pronto per metà, visto che 230 milioni li metterà Fincantieri, 50 le Ferrovie e 85 l’Autorità di sistema portuale, che già ne aveva 70 e che quindi ne aggiunge soltanto 15 dei 200 messi a disposizione del Decreto Genova per il programma straordinario di investimenti per le infrastrutture portuali (francamente pochi, visto che non siamo neppure a un decimo del fondo stanziato dal Governo). A questo punto però mancano all’appello ben 415 milioni di euro, che secondo Benvenduti potrebbero arrivare da Cassa Depositi e prestiti e da altri soggetti privati. Ma questa partita, in sostanza, è ancora tutta da giocare".
"Oltre al nodo economico, poi, bisogna sciogliere anche quello relativo ai tempi di realizzazione. Perché nonostante l’opera possa rientrare nel programma straordinario di investimenti per le infrastrutture portuali previsto dal Decreto Genova difficilmente il nuovo progetto per il potenziamento di Fincantieri potrà evitare la Via (Valutazione di impatto ambientale): una procedura assai lunga che è di origine comunitaria e pertanto non derogabile. Di fronte a tutte queste incognite la data del 2024 sbandierata da Toti sembra più un annuncio elettorale che una prospettiva concreta - si legge in conclusione della nota stampa -. La Regione faccia chiarezza e dica qual è il cronoprogramma per il potenziamento di Fincantieri e com’è strutturato il piano economico. Un progetto così importante non può finire nel tritacarne elettorale".