Martedì 7 maggio alo spazio La Claque di via San Donato 9, a Genova, a partire dalle ore 18 è in programma una giornata di lavori aperta a tutta la cittadinanza e articolata su diversi tavoli tematici con l’obiettivo di sostenere il progetto di Mediterranea Saving Humans anche attraverso percorsi di attivazione sociale sul territorio.
"L’ambizioso progetto concretizzato negli ultimi mesi da Mediterranea - spiegano gli organizzatori - ci parla di un’azione possibile, di un’avventura che chiama simbolicamente a bordo tutti e tutte coloro che pensano sia sempre più urgente prendere posizione, attivandosi in una dimensione individuale e collettiva a sostegno del coraggioso viaggio intrapreso dalla Mare Jonio. L’esigenza di riunirsi e incontrarsi per avviare percorsi di attivazione in terraferma a supporto delle sue missioni nasce dalla consapevolezza che Mediterranea ha bisogno di un’importante rete che, a terra come in mare, sia in grado di supportare la sua attività non governativa di denuncia di ciò che accade non troppo lontano dalle nostre coste e di disobbedienza alla narrazione nazionalista e xenofoba".
"Mediterranea è la nave di tutti - si legge ancora nel comunicato che annuncia l'iniziativa - coloro che hanno voglia di contribuire al progetto ed immaginarne le evoluzioni, mettendo a disposizione la propria formazione e il proprio percorso, le proprie attitudini e la propria arte, la propria struttura e i propri strumenti fisici e politici. Per questi motivi vogliamo creare uno spazio di incontro e discussione collettiva che ci metta tutte/i nella condizione di proporre ed avviare attività di sostegno economico, politico, informativo e sociale al viaggio di Mediterranea. Consapevoli dell’eterogeneità delle realtà solidali e della difficoltà di sintesi che possono nascere nei contesti di discussione allargati, immaginiamo di snellire la giornata, costituendo alcuni tavoli tematici, in modo che ognuno si possa sentire a proprio agio e si possa confrontare con altre realtà e altre persone affini per interessi e ambiti di intervento".
Questi, al momento, i tavoli principali sui quali tutta la cittadinanza è invitata a riflettere e a formulare le proprie proposte:
- Formazione - Scuola e Università. Ricercatori e ricercatrici, docenti universitari, insegnanti e studenti/esse di tutti i gradi che ritengono importante che nei luoghi dell’istruzione, della formazione e del sapere si educhi all’inclusione sociale
- Città - Quartieri Solidali. Associazioni di quartiere, case del popolo, spazi sociali e tutte le realtà che agiscono quotidianamente sulla territorialità con iniziative di inclusione, autoformazione, condivisione, critica al presente e apertura alle diversità
- Arte - Musica e Spettacolo. Attori e attrici, musicisti, creativi e operatori/trici dello spettacolo che credono che l’arte non sia solo fine a se stessa ma sia azione civile e politica, sia critica sociale e che sono convinti che anche con la bellezza si potrà cambiare il mondo
- Mare - I Mestieri del Mare. Velisti e circoli velici, Leghe navali, sub e tutte le figure che a Genova sono legati al mondo mare e che ne conoscono le leggi non scritte, che sanno che le vite in mare si salvano e non si abbandonano o respingono e che, sostenendo il progetto Mediterranea, possono dare un contributo sicuramente utile alla discussione
- Sport - Le associazioni sportive. Sportivi, associazioni sociali sportive, squadre, gruppi che credono nel valore sociale dello sport in termini di partecipazione, solidarietà, difesa dei diritti e della dignità umana, inclusione e cooperazione, contro ogni forma di discriminazione, di pregiudizio e razzismo.
"In conclusione - riprendono gli organizzatori - immaginiamo una restituzione da parte di ogni tavolo delle proposte e dei temi emersi nel tempo dell'incontro, con l'obiettivo di creare una rete di nuovi contatti e raccogliere stimoli e idee per poi pensare insieme anche ad un nuovo appuntamento o a una serie di eventi a sostegno di Mediterranea. Questa iniziativa ha profonde radici nell'entusiasmo e nella fiducia che nutriamo nel progetto e in ciò che esso rappresenta: un'azione di rottura, di attivazione delle responsabilità collettive ed individuali, a fronte del panorama di odio, esclusione e xenofobia che il governo alimenta quotidianamente".