Il tema sollevato domenica 31 Marzo dalle Iene, con il servizio in cui si parlava dei beni confiscati alla mafia – 96 immobili della famiglia Canfarotta – a Genova, è arrivato in Consiglio Comunale.
L’interrogazione, infatti, è nata per il fatto che tali immobili, situati prevalentemente in Centro Storico, non sono stati concessi ad alcuna associazione antimafia, tranne due, e oltre un milione di euro, destinato dal precedente Governo alla riqualificazione degli alloggi, sia stato usato dall’amministrazione comunale per altri fini.
È stato il pentastellato Luca Pirondini a chiedere una risposta in merito al problema sollevato.
A rispondere è stato l’assessore Pietro Piciocchi, che ha precisato che “sono stati omessi molti particolari dal servizio giornalistico. Nel Patto per la Città di Genova la precedente amministrazione aveva chiesto che un milione di euro fosse allocato per i beni in questione, ma il problema è che sono dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati”.
Il prossimo passo da parte dell’amministrazione comunale, quindi, sarà l’acquisizione “della titolarità dei beni in modo da poterli assegnare. Il percorso è stato accidentato e non avevamo conoscenza dello stato conservativo degli immobili né dell’assegnazione già avvenuta”.
A questo si è aggiunto il fatto che “i soldi avevano una scadenza e dal momento che il Comune era impossibilitato a operare, si è trovato costretto a usarli per altri interventi di manutenzione cittadina, altrimenti sarebbero andati persi. Inoltre occorreva capire l’interesse da parte della cittadinanza per queste assegnazioni, per cui abbiamo lanciato il bando preliminare a settembre. I soggetti che hanno risposto si sono resi disponibili perfino a sostenere le spese di manutenzione straordinaria. Il bando – ha concluso Piciocchi - è stato riportato al Prefetto e all’Agenzia nazionale per i beni confiscati”.
Si tratta di un unicum in Italia ed entro la settimana in accordo con le forze dell’ordine, che accompagneranno i visitatori interessati agli alloggi, “lanceremo una grande operazione per la procedura di sgombero di chi li sta occupando abusivamente”.
La replica di Pirondini, invece, è stata: “Il messaggio alla cittadinanza deve essere chiaro: che i beni confiscati possano finire a cittadini perbene. Bisogna lavorare su questo tema insieme, non perché se ne parla a livello nazionale, ma perché è un tema importante e l’obiettivo va portato a casa prima della fine del mandato”.