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Cultura | 22 marzo 2019, 11:55

Continuano a Palazzo Doria Spinola gli appuntamenti del ciclo "Donne d'Europa"

L'incontro dedicato alla parità di genere si svolgerà lunedì 25 marzo alle 16.30 nella sala del Consiglio Città Metropolitana. L'evento è a ingresso libero

Continuano a Palazzo Doria Spinola gli appuntamenti del ciclo "Donne d'Europa"

Il terzo appuntamento, porrà al centro gli argomenti delle parità di genere, proponendo una riflessione sul ruolo che l’Europa può occupare a sostegno delle donne, nella promozione della parità, nel lotta alla violenza e contro la discriminazione in tutto il mondo.

 

Intervengono Carlotta Gualco, la giornalista Giuliana Sgrena, profonda conoscitrice del mondo arabo e mediterraneo e la giudice tunisina Kalthoum Kannou, già Premio Ipazia 2015, prima donna a candidarsi alle presidenziali in Tunisia e da sempre impegnata nella lotta per la difesa dei diritti e per la laicità dello stato. Conduce l’incontro Erika Dellacasa (Corriere della Sera).

 

In un momento in cui l’Algeria e la Tunisia - dove anche il 20 marzo, giorno dell’Indipendenza, ci sono state imponenti manifestazioni di protesta per i diritti civili - stanno vivendo un grande fermento, diventa particolarmente interessante il dibattito proposto, con uno sguardo particolare allo scambio di culture nel bacino mediterraneo. L'Europa deve continuare a interrogarsi su come promuovere e agevolare l'incontro fra culture diverse, rispettando i propri principi fondativi, e in ugual modo andare incontro ad ogni individuo appartenente ad una cultura differente che entra al suo interno.

 

“La ridiscussione dei diritti delle donne – dichiara Consuelo Barilari, ideatrice del ciclo di eventi e direttrice del Festival dell’Eccellenza al Femminile – nasce come reazione a un ritorno di istanze retorgrade che tentano in alcuni stati europei di far tornare la donna nel ruolo secondario da cui è uscita coraggiosamente e con fatica da pochi decenni. Ma l'afflusso di immigrati che arrivano da società che ancora subiscono forti pressioni culturali e religiose in materia di diritti delle donne, e che hanno lasciato le stesse in un ruolo subalterno e succube, ci impone profondi interrogativi. L'Europa deve e può diventare un'opportunità di emancipazione delle donne che arrivano nel nostro continente, forse speranzose di trovare un posto più libero e ricco di opportunità. Come può farlo rispettando il diritto di preservare e custodire la propria cultura e religione di appartenenza? Come possiamo affrontare questo nuovo scenario senza arrivare allo scontro o a problemi sociali rilevanti?”.

 

Durante l’incontro si raccoglieranno le firme a favore di Nasrin Sotoudeh, l’avvocata e attivista iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate, per la cui liberazione si è da poco pronunciato anche il Parlamento europeo, con una risoluzione votata a larga maggioranza.

Redazione

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