L’approvvigionamento idrico dei civici dal 117 al 121 di via Martiri del Turchino al Cep dal 2016 è appeso… a un filo. L’acqua corrente arriva a questi palazzi, che sono abitati da decine e decine di famiglie, solamente attraverso un sottile tubo di plastica, da quando la tubazione principale si è rotta e si è adottata una soluzione volante per contenere l’emergenza.
Solo che dopo, come spesso accade a tutte le latitudini del nostro paese, purtroppo, la straordinarietà è diventata ordinarietà: il tubo in plastica non è mai stato sostituito da uno più resistente, fisso e soprattutto in grado di resistere anche ad eventuali gelate durante i mesi freddi. Così, in queste case sulle colline di Pra’, di proprietà di Arte (l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia), il ‘tappullo’ di plastica continua a resistere. Pende dal tetto, sul retro di uno dei palazzi. Eppure è essenziale… come l’acqua appunto. Quando si dice, figli di un dio minore.
Per fortuna che a seguire queste vicende ci sono consiglieri molto attenti sul territorio e con voglia d’impegnarsi. È il caso di Filippo Bruzzone, consigliere municipale di A Sinistra presso il VII Ponente. “Nei mesi scorsi - afferma - sono stato contattato da alcuni residenti del quartiere, che mi hanno chiesto se potevo interessarmi per risolvere la questione. Non essendo di competenza né municipale né comunale, perché stiamo parlando di stabili di proprietà di Arte, ho chiesto il supporto del consigliere regionale Giovanni Battista Pastorino, che come sempre si è reso molto disponibile”.
Bruzzone ripercorre la questione: “Nel 2016, una rottura del tubo principale dell’acqua ha provocato l’interruzione dell’approvvigionamento idrico per questi civici di via Martiri del Turchino. Per risolvere il problema contingente, è stato messo un tubo di plastica. Si sapeva che sarebbe stato provvisorio, ma a lungo andare è invece diventato definitivo. Nel 2017, in occasione di un inverno particolarmente rigido, la conduttura in plastica si è ghiacciata: risultato, niente acqua sino a che non è stata riscaldata. Non si può andare avanti così”.
Una prima interrogazione è stata presentata in Regione lo scorso 7 novembre. “L’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola - prosegue Bruzzone - in quell’occasione affermò che avrebbero risolto la questione tra la fine del 2018 e l’aprile del 2019. Ora, i termini non sono ancora scaduti, ma per rinfrescare la memoria siamo tornati con una seconda interrogazione”.
Questa risale a oggi. Secondo Giovanni Battista Pastorino, “lo stato di abbandono del quartiere in oggetto presenta ormai caratteristiche che non possono più essere ignorate dalle istituzioni tutte. Inoltre, ancora non sono stati effettuati gli interventi delineati dall’assessore. Per questo, chiedo di conoscere lo stato di avanzamento dell’iter intrapreso dalla Giunta Regionale al fine di effettuare gli interventi di manutenzione delineati in premessa”.
A firmare l’interrogazione - che oltre alla tubazione riguarda anche lo stato di forte degrado dell’area verde in corrispondenza dei civici 43-53 di via Martiri del Turchino, come già segnalato anche dal Municipio VII Ponente, ma pure qui senza esito, per adesso - è stato, insieme a Pastorino, anche il collega Francesco Battistini.
“L’assessore Scajola - informa Bruzzone - si è scusato per il ritardo e ha promesso di occuparsi della questione in maniera prioritaria. Solo che ormai i tempi si sono dilatati. Ha dato la scadenza di fine 2019. Speriamo che almeno questa venga rispettata. Insieme al consigliere Pastorino, continueremo a monitorare la situazione”. Con la fiducia che il “tappullo” regga ancora un po’.