"Proprio nel giorno in cui i sindacati liguri degli edili annunciano la loro partecipazione alla manifestazione del 15 marzo a Roma, in occasione dello sciopero generale di categoria per denunciare l’enorme perdita di posti di lavoro nel campo dell’edilizia e ricordano come la Gronda di ponente rappresenti un’opera fondamentale che consentirà di riassorbire una parte importante dei tanti posti di lavoro bruciati dalla crisi - 5 grossi cantieri che daranno lavoro a 1500 edili, più l'indotto per un totale di 6 mila lavoratori in 10 anni - il ministro Toninelli interviene ancora una volta a sproposito sulla bretella autostradale genovese", scrive in una nota stampa il consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Lunardon.
"Il ministro sostiene che i cantieri della Gronda non possono partire perché è in atto una procedura di revoca nei confronti di Società Autostrada - aggiunge l'esponente del Pd -. Come al solito è una balla. Toninelli dimostra di ignorare i fondamenti del diritto. In tutto il mondo, infatti, quando subentra un nuovo concessionario assume tutti gli oneri e le obbligazioni di chi l’ha preceduto. Si chiama principio di continuità amministrativa, non si capisce perché non debba valere anche per la Gronda. Il ministro Toninelli dica piuttosto se vuole realizzare o no quest’opera. E non straparli di fare “la Gronda migliore” perché esiste un solo progetto di Gronda, quello che ha superato un dibattito pubblico, la Valutazione di impatto ambientale e ha ricevuto la dichiarazione di pubblica utilità dal Governo. Toninelli non perda altro tempo in strampalate valutazioni costi benefici, faccia partire il cantiere della Gronda e soprattutto non prenda più in giro i liguri".