“Finora abbiamo sentito solo titoli e principi vaghi. Questa autonomia differenziata tutti la vogliono, tutti la cercano ma nessuno sa cos’è. La Cisl non ha pregiudiziali, guardiamo al merito concretamente per tutelare gli interessi che rappresentiamo: finora nessuno e’ stato in grado di spiegarci quali saranno, una volta ottenuta l’autonomia, le reali ricadute sul lavoro, sulla qualità dei servizi e sulla vita reale di lavoratori e pensionati di una regione come la nostra che ha fondamentali sociali ed economici ben diversi rispetto a Veneto, Lombardia ed Emilia. Spero che tutti ne siano consapevoli”, spiega in una nota Luca Maestripieri, Segretario Generale Cisl Liguria.
“Trattare situazioni così diverse in modo uguale può generare il rischio di grandi iniquità. Manca una regia e un coordinamento centrale che precedenti riforme istituzionali avevano previsto che veda la partecipazione dei corpi intermedi. Chiedere nuovi poteri, competenze e responsabilità può essere un obiettivo condivisibile ma presuppone la necessità di un confronto preliminare vero che coinvolga tutte le organizzazioni di rappresentanza, le parti sociali e gli enti locali, facendo partecipare i cittadini. Va attuata una proiezione politica ed economica dell’autonomia ligure che tenga conto dei forti tagli dei trasferimenti di risorse operate agli enti di secondo livello negli ultimi anni.E’ evidente quindi come gli aspetti finanziari siano centrali. Occorre avere certezza delle risorse, cioè sul come si possono finanziare le funzioni aggiuntive. A partire da una maggiore percentuale del gettito fiscale da riscuotere sul territorio e sul tema della compartecipazione alle imposte erariali”.