Attualità - 07 marzo 2019, 18:56

Tursi, bocciata la mozione del M5S sull’impatto sanitario dei depositi costieri

Giordano: “Faremo una raccolta di firme, non ci arrendiamo”. Campora: “Rimandiamo tutto in Commissione”. Bucci rilancia: “Sul dislocamento organizzeremo un dibattito pubblico”

Non passa, in Consiglio Comunale a Palazzo Tursi, la mozione sulla valutazione d’impatto sanitario degli impianti Seveso presenti nell’area di Multedo, presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Secondo la giunta, la cui posizione è stata espressa dall’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora, “è prima necessaria una Commissione per parlare di questo argomento, che mi impegno a convocare entro quindici giorni, per poi riportare il tutto all’esame del Consiglio Comunale”.

Il documento è stato così bocciato: ventidue no (il centrodestra) e quindici sì (Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, che ha presentato in allegato alla mozione uno specifico ordine del giorno). Critici i proponenti: “Faccio fatica - ha detto il consigliere Luca Pirondini - a capire la contrarietà della giunta su questo tema che riguarda la salute e la tutela dei cittadini. Se un domani accadesse qualche incidente a Multedo, non vorremmo essere nei vostri panni, ve ne assumete tutta la responsabilità con questo voto contrario”.

Nella mozione respinta, che è stata illustrata dal consigliere Stefano Giordano, si partiva dalla considerazione che “tutti gli studi svolti negli anni passati hanno confermato che l’area di Multedo presenta un livello di inquinanti cancerogeni e tossici superiori alla media cittadina”.

Secondo Giordano, “questi studi confermano che almeno il 50% delle emissioni dei microinquinanti, in particolare i Composti organici volatili, sono prodotti dal porto petroli, Carmagnani, Superba, successivamente alla chiusura della cokeria di Cornigliano. Al di là dei monitoraggi periodici degli inquinanti, però, non sono mai state predisposte adeguate misure per limitare le emissioni inquinanti dalle fonti principali sopra riportate anche grazie a un’interpretazione della normativa vigente che non ha utilizzato gli strumenti per limitare dette emissioni”.

Il M5S cita anche un report del 2013, elaborato da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), nel quale si evidenzia come, anche relativamente agli impianti di Multedo, “non viene, in genere, sviluppata una descrizione di dettaglio delle metodologie utilizzate per l’intervento, dell’indicazione dei dati fisico-chimici che dovrebbero sottendere l’intervento tecnico, di una qualunque disamina dei processi di diffusione che potrebbero avvenire durante l’emergenza. Inoltre, nelle istruttorie relative alle industrie soggette alla normativa Seveso, viene quasi sempre sottovalutato il rischio sanitario e ambientale prodotto dalla dispersione anche accidentale delle sostanze pericolose presenti in questi impianti”.

Facendo presente che “nell’area di Multedo non sono mai state predisposte delle Valutazioni di Impatto Ambientale e Sanitario della presenza degli impianti assoggettati alla normativa Seveso”, la mozione chiedeva al sindaco e alla giunta “di impegnarsi ad avviare, entro 15 giorni dall’approvazione della presente mozione, in collaborazione con Asl ed Arpal, una Valutazione di Impatto Sanitario degli impianti Seveso presenti nell’area di Multedo”.

Ma l’assessore Campora ha ribadito: “Al massimo posso impegnarmi a convocare una commissione, entro 15 giorni”.

Secondo Giordano, “era una mozione semplicissima che chiedeva a questa amministrazione di attivarsi affinché i cittadini di Ponente ottenessero risposte su quanto realmente siano pericolosi per la salute alcuni impianti industriali situati nei quartieri dove vivono con le loro famiglie, e questa giunta l’ha respinta. A questo punto inizierà una raccolta firme per richiedere all’amministrazione pubblica che venga immediatamente eseguita la Valutazione di Impatto Ambientale e Sanitario sugli impianti industriali di Multedo”.

Intanto, sempre in Consiglio Comunale, il sindaco Marco Bucci è tornato sulla questione del trasferimento dal quartiere dei depositi costieri: “Si sta lavorando sulle soluzioni tecniche, e solo dopo discuteremo con i Municipi e con i cittadini. Io non sono d’accordo sul chiuderli e basta, perché voglio portare avanti questa attività che rifornisce tutto il nord ovest con i prodotti chimici. Rispetto chi parla di Opzione zero, ma non condivido, e non capisco chi dice no e basta”.

Prende quindi sempre più forza l’idea del dibattito pubblico, anticipata nei giorni scorsi dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini. Ma, nonostante tutto l’impegno del mondo e al netto delle buone intenzioni, il finale sembra già scritto: nessuno vuole i depositi costieri sotto casa propria. E non saranno un dibattito pubblico né le promesse di miglioramenti a far cambiare idea.

Alberto Bruzzone


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