Da Torino a Milano, passando per Genova: è un forte vento filo-europeo quello che spira dal triangolo industriale e che mira a ergersi come baluardo in difesa dell’Europa. Un’Europa intesa come istituzione e comunità. A unire i movimenti civici europeisti di tre città così differenti, è un filo. E non è un caso che il nome scelto per rappresentare valori e portare avanti le idee di questi movimenti civici parta proprio da un filo: Filo Europa.
Filo Europa è il network nazionale in grado di raggruppare cinque movimenti civici europeisti di valore riconosciuto come “Sì, Torino va avanti” e “Osservatorio 21 da Torino”, “Italiastatodidiritto” e “Per l’Italia con l’Europa” di Milano e “Soprattutto Europa di Genova”. Con la sua istituzione, a pochi mesi dalle elezioni europee, Filo Europa si pone come obiettivo quello di difendere la visione dell’Europa unita e solidale contro quella sovranista e divisa voluta dai partiti anti europei, promuovendo i valori democratici, liberali e progressisti. Inutile girarci attorno, l’opposizione al governo giallo verde formato da Lega e Cinque Stelle è netta, perentoria.
“Plaudiamo a queste iniziative spontanee e apartitiche della società civile” è il commento di Massimo Gaudina, capo rappresentanza del Nord Italia a Milano della Commissione Europea.
Questa primavera, i movimenti che hanno aderito a Filo Europa, daranno vita a una serie di iniziative in vista delle elezioni europee di maggio. Il primo appuntamento è fissato per giovedì 21 marzo, festa di San Benedetto, patrono d’Europa, quando nelle piazze in cui sono presenti i movimenti europeisti sopracitati verranno distribuite bandiere dell’Europa da esporre alla finestre e ai balconi delle case. La seconda iniziativa è invece prevista per domenica 7 aprile: si tratta di una marcia per l’Europa sulla via Francigena. L’ultimo degli appuntamenti annunciati? Domenica 9 maggio, quando in occasione della Festa dell’Europa, Filo Europa scenderà in piazza con una manifestazione a Milano.
Quando si parla di piazze piene, la recente storia italiana rimanda al 10 novembre 2018, quando il comitato Sì Torino va avanti fondato dalle madamine, riuscì a portare in piazza a Torino più di 30.000 persone. Una spinta progressista che non ha alcuna intenzione di fermarsi, come confermato da Giovanna Giordano: “Non è una guerra, ma combattiamo per far progredire la nostra città. Il sì più grande è il sì all’Europa e a suo valori di libertà e fratellanza. Questi animano il nostro impegno civile”.
Per il momento Filo Europa non si pone come obiettivo quello di scendere in politica: “Non vogliamo costituire un partito politico ma un punto di riferimento per i movimenti civici europeisti” spiega Angelo Pappadà di ItaliaStatoDiDiritto. Ovviamente delle regole o dei principi fondamentali ci sono e vanno rispettati: “La visione dell’Europa sovranista non ci appartiene. Un esempio? In un’Italia piccolina, Genova diventerebbe insignificante” è il commento di Anna Castellano di Soprattutto Europa. Un concetto ripreso da Aldo Ravaioli, di Osservatorio 21, che definisce l’Italia senza Europa un “paesino allo sbando”.
La speranza dei movimenti aderenti a Filo Europa, è che nei prossimi mesi tanti altri comitati e movimenti aderiscano al network nazionale, come rivelato da Marco Ghetti, presidente di Per l’Italia con l’Europa: “Unitevi a questa nostra causa, a questa nostra avventura. Collegatevi a Filo Europa”. L’ambizione? Non permettere che l’Europa venga distrutta, ma contribuire a ricostruirla partendo dai suoi valori fondamentali.