“Dall'incontro di oggi Regione Liguria ha detto chiaramente che sarebbe una follia ritardare la dazione dei soldi ai poveri che ne hanno bisogno. Tuttavia sono anche emerse delle perplessità sulla parte del reddito di cittadinanza in merito alle politiche attive del lavoro che, dopo il Referendum, sono rimaste di competenza delle Regioni. Si rischia così un conflitto di competenze”. questo il primo commento a caldo dell'assessore all’Occupazione Gianni Berrino al termine dell'incontro al Mise con il ministro Luigi Di Maio, che ha aggiornato gli assessori regionali competenti sull'attuazione del decreto sul reddito di cittadinanza.
“Ho detto pertanto al ministro che non si possono imporre alle Regioni i 6 mila navigator che avranno il compito di accompagnare i fruitori del reddito di cittadinanza. Come Regione Liguria abbiano chiesto che si faccia una legge straordinaria che consenta alle Regioni stesse di fare una selezione semplificata dei navigator, tramite concorso pubblico da parte delle regioni, proprio per non incorrere nel suddetto conflitto di competenze e per non creare 6 mila posti di lavoro precario. Una riforma veloce – sottolinea Berrino - che consenta ai navigator di entrare nell'organico delle Regioni e di essere subordinati ad esse e non dallo Stato per quel che riguarda la messa in opera delle politiche attive del lavoro”.“Ribadisco quindi – conclude Berrino - che se rimane così come strutturato adesso il reddito di cittadinanza è un mero strumento di forma assistenziale e non di politica attiva del lavoro”.