E' stato presentato presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi "P.P. Pasolini Futuro nostro contemporaneo", saggio critico firmato da Andrea Panizzi che indaga l'opera pasoliniana, la vita e il pensiero del grande intellettuale del '900. Presenti all'iniziativa, oltre l'autore, Guido Grillo, Vice presidente del Consiglio Comunale, Emanuele Dotto, giornalista Rai e Silvana Bonelli, conduttrice televisiva, in veste i presentatrice. Un'operazione che vuole stare a distanza dall'apologia e dalla mitizzazione, ma cogliere in un'opera "archeologica" il pensiero originale di Pasolini, come ci ha spiegato l'autore.
Abbiamo chiesto ad Andre Panizza di spiegare il titolo del suo saggio: "Il tentativo è quello di far emergere l'anima pedagogica di Pasolini, perché, pur non essendo stato un pedagogista di professione, attraverso la sua saggistica, passando per i romanzi, la poesia, il cinema e il teatro, la sua opera in qualche modo è piena di messaggi che riguardano la scienza pedagogica - ha spiegato Panizza -. Pasolini rimane uno degli intellettuali meno immediati, perché la sua opera è talmente vasta e completa che risulta ostica da approcciare, anche se rimane oggi un punto di riferimento per i nuovi scrittori. Bisogna in ogni caso stare attenti a non mitizzare troppo come è stato fatto ad esempio con la figura di De Andrè: non facciamolo anche con Pasolini. Aboliamo termini come profetico, perché rischiamo di sminuire e snaturare il suo pensiero originale, che è prezioso. In questo libro ho provato proprio a fare questo, un'operazione archeologica, ovvero andare a raccogliere quello che è originale senza romperlo".
"Pasolini - conclude Panizza - è riuscito, partendo da una grande esperienza pratica, a fare luce su certi coni d'ombra relativamente ai quali anche la pedagogia accademica non è riuscita. Questo attraverso una pratica e uno studio continui andando a cercare anche nella cultura più popolare".
Pasolini e la pedagogia secondo Andrea Panizza: